Quando è arrivata l’ufficialità dell’acquisto di Ivan Strinc dal Dnipro, era impensabile per tutti che il calciatore croato potesse essere già pronto ad alti livelli per il campionato italiano.
Storia diversa invece è quella di Xherdan Shaqiri. L’Inter lo ha acquistato dal Bayern Monaco dove era finito ai margini del progetto di Guardiola. Calciatore dalle qualità tecniche fuori dal comune, già abituato a giocare a certi livelli. Oltre che nel costo dei cartellini, la differenza sta anche sul tipo di acquisto realizzato dai due club. Quello di Strinic è frutto di una programmazione precisa, quello di Shaqiri invece di un’occasione.
Il croato è stato cercato, individuato e bloccato prima che iniziasse il mercato di riparazione. L’acquisto dello svizzero invece si può considerare come l’affare, l’occasione da cogliere al volo.
L’ex Dnipro è già stato determinante per il Napoli dall’esordio da titolare contro la Lazio all’Olimpico, fino all’assist realizzato domenica scorsa a Verona.
Nel match di ieri è stato fondamentale sia in fase di spinta che in quella di contenimento contro un avversario molto ostico come Shaqiri.
L’ex Bayern diventerà presto un elemento imprescindibile per la squadra di Roberto Mancini.
Ma se l’obiettivo del mercato di gennaio è quello di acquistare calciatori già pronti e capaci di integrarsi in un determinato sistema tattico, per essere sin da subito incisivi, allora il Napoli si è mosso meglio e prima dell’Inter.
La programmazione è ormai determinante e costituisce quel valore in più che può fare da subito la differenza.
Articolo di Alessandro De Mattia.