A Radio CRC nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Andrea Stramaccioni, allenatore e commentatore DAZN.
“Napoli-Lazio? Io credo che per una volta bisogna fare i complimenti all’avversario che a Napoli conoscete bene. Nel primo tempo il merito è stato della Lazio che non ha permesso al Napoli di giocare come gli piace fare. Felipe Anderson e Zaccagni hanno ripiegato per tutta la partita. Nel secondo tempo il Napoli ha ricominciato a fare il Napoli alzando il ritmo, ma proprio nel miglior momento degli azzurri la Lazio ha trovato il gol con Vecino. Il Napoli avrebbe meritato sicuramente il pareggio, ma questa è la classica eccezione che conferma la grande qualità del Napoli.
Esistono i momenti e la psicologia dei calciatori. Il Napoli è una squadra molto mentalizzata, l’avevo già vista a Sassuolo dal vivo. I giocatori sembravano avere l’argento vivo addosso. Le parole di De Laurentiis sono condivisibili. Fa bene il mio amico Spalletti ad essere arrabbiatissimo dopo la partita perché le partite vanno messe tutte sullo stesso binario.
Napoli-Atalanta? Io la vedo anche con un po’ di occhio da allenatore in positivo. L’Atalanta è l’avversario ideale per dimostrare che contro la Lazio è stato solo un passo falso. L’Atalanta non ti permette di giocare, quindi il Napoli dovrà subito alzare il ritmo.
Osimhen? Non ha visto quasi mai palloni anche per merito della Lazio, ma ogni volta che ha toccato palla è avvenuto qualcosa di pericoloso. Non è stato un Osimhen passivo, ma non rifornito. È un giocatore straordinario e credo che sarà affamato essendo abituato abbastanza bene. Sarà voglioso di far esultare il proprio pubblico domani al Maradona.
Credo che sia giusto quello che dice Spalletti, il Napoli deve pensare partita per partita. C’è anche la Champions League perché vittoria chiama vittoria. Non sempre c’è un plebiscito del genere su una squadra. Spero che questo per il Napoli sia solo il primo anno meraviglioso e che apra un ciclo.
Il premio messo da De Laurentiis per la vittoria della Champions League? Ha fatto benissimo a metterlo, ma sono sicuro che sarà una cosa chiesta dai giocatori come è normale che sia. Mi avrebbe sorpreso se non ci fosse stato un premio.
Perché non alleno? Fino a qualche tempo fa ho allenato, ma sono felicissimo di questa esperienza perché dopo 8 anni che sono via dal calcio italiano ho avuto l’occasione di tornare per parlare con dei calciatori che ho anche allenato.
Ci sono Zielinski, Meret che ho fatto esordire, Juan Jesus, Politano. Ho parlato anche con gli arbitri. Per me è anche bello perché il calcio lo raccontiamo da un punto di vista commerciale, ma c’è un punto di vista dei rapporti che deve esserci ed è importante”.