Anche quello del calcio è un mercato come tutti gli altri. Ci sono caos, imbonitori, prodotti doc, pezzotti, affari e fregature la differenza è che il calciomercato ha uomini come compratori e uomini come merce.
Sembra un po’ il mercato degli schiavi quando i venditori mostravano muscoli e denti per garantire la qualità del prodotto.
Ora è tutto finito si smontano le bancarelle e la corte dei miracoli fatta di intermediari, procuratori, giornalisti e dirigenti torna a casa chi più ricco, chi più povero ma tutti convinti di aver fatto l’affare giusto. Un po’ come il giorno dopo le elezioni quando tutti hanno vinto e non si capisce come sia possibile.
Il Napoli, con la faccia che bruciava ancora per lo schiaffo di Gonzalo Gerardo Higuain, ha partecipato alla fiera dell’est, ha speso tanti soldi e ne è uscito meno latino
Ha rafforzato, come non mai, la rosa della squadra che, per la prima volta nell’era De Laurentiis è veramente ampia e di alto livello. Il Napoli non è più una squadra scapigliata e divertente ma senza alternative, oggi è un progetto vincente e questo può fare la differenza.
Lo dicono tutti, I successi si costruiscono a centrocampo e gli azzurri hanno uno dei reparti più giovani e forti d’Europa e poi aggiungono, in Italia vince chi incassa meno gol e con Maksimovic m.1,90 di muscoli e agonismo la difesa ha abbassato le saracinesche.
Tutto questo è merito di Cristiano Giuntoli, ora toccherà a mister Sarri utilizzare senza paura tutte le pedine dello scacchiere.
Manca sicuramente la figura carismatica al centro dell’attacco, il sogno Cavani, che avrebbe restituito fascino e poesia al calcio, è sfumato in una notte di fine estate ma potrebbero essere state gettate le basi per il futuro prossimo.
Per ora gioca, segna e vince il Napoli dei Papaboys Milik e Zielinski con Mertens e Callejon in attesa del Merendero Gabbiadini, di Insigne, Hamsik e compagni.
Chiosa finale: Mamma Napoli ospiterà nel suo grembo serbi e croati, fratellastri che racconteranno al resto del mondo una bella storia di convivenza pacifica, perché uniti si vince e le barriere esistono solo nella testa di chi non ama la vita e il calcio che resta il gioco più bello che c’è, nonostante il calciomercato.