Nel corso di “Punto Nuovo Sport Show” è intervenuto il Presidente del Lecce per parlare della ripartenza della Serie A. Di seguito il suo intervento.
“Unanimità Serie A? Ieri è stata espressa in maniera chiara ed univoca quest’unanimità perché pian piano anche quelli più restii hanno capito che l’unica soluzione per reggere in piedi il sistema è quello di tornare a giocare. Sono troppe le questioni dal punto di vista economico, finanziario e giuridico difficili da risolvere se non si dovesse tornare a giocare.
Senza essere cinici o insensibili, qualora dovesse trovarsi una quadra sul protocollo sanitario, ma soprattutto se la fase di ripartenza dovesse andar bene tutto andrebbe nel senso di ripresa. Fermo restando che bisogna chiarire bene molti aspetti del protocollo, dal punto di vista giuridico c’è qualcosa da risolvere ancora, tra tutti i contratti che scadono al 30 giugno.
Il protocollo ha la medesima finalità sanitaria, adesso con grande prudenza stiamo provando a muoverci dopo aver costatato che non tornare a giocare porta a pesanti conseguenze. L’esercizio migliore per far comprendere l’impatto, più che le cifre, è guardare le singole voci.
Nel caso di stop, ci sono i broadcaster che cercheranno di non pagare l’ultima tranche: quella che vale migliaia di euro. Ci sono vari sponsor che non vedendo il campionato interamente giocato, avranno delle pretese. Gli stessi giocatori, con i contratti, avranno da ridire.
Strumentalizzare il Covid-19? Spero che nessuno strumentalizzi la situazione, sarebbe davvero brutto strumentalizzare la malattia ed in contagi. Uno dei tanti nodi da sciogliere è prevedere cos’accadrà in caso di nuovi contagi, non può essere deciso al momento, ma deve essere preventivato prima.
Parole di Spadafora? Penso siano state uno schiaffo a chi ha fornito informazioni sbagliate. Tornare ad allenarsi? Allo stato attuale no. Ricordo che quando ai primi di marzo, con la prima ordinanza di Conte, gli allenamenti erano ancora consentiti, siccome c’erano città in cui morivano centinaia di persone al giorno e quindi cessarono gli allenamenti, tutte le società decisero di fermarsi per sanità e sportività.
Sarebbe bello che anche in questo caso non ci siano slanci in avanti, non devono esserci avvantaggiati. Ripresa Serie A? Ad oggi direi che c’è una buona possibilità, per fare una percentuale bisogna aspettare una riapertura degli allenamenti, ma direi un 51%.“