Clima estivo a Napoli, ma la città non si è scaldata più di tanto per l’arrivo della Nazionale. Del resto, l’italia di Prandelli è già qualificata al prossimo Mondiale e l’Armenia non è certo un’avversaria che richiama le folle. Così, fino a ieri erano 17000 i biglietti venduti. Abete ha giustamente ricordato che «visto l’andamento del Napoli in campionato e in Champions, i tifosi azzurri stanno già facendo tanti sacrifici economici per seguire la loro squadra».
Tuttavia, la Federazione si aspetta comunque un San Paolo pronto a spingere l’Italia al successo, che a Napoli manca dal 15 novembre 1997 quando la Nazionale si impose 1-0 sulla Russia staccando il biglietto per il Mondiale di Francia ’98.
C’è un pizzico di timore per il momento dell’inno, perché l’ultima volta che i tifosi del Napoli lo hanno ascoltato (finale di Coppa Italia a Roma il 20 maggio 2012) lo hanno sonoramente fischiato. L’auspicio è che stavolta il San Paolo lo canti a pieni polmoni, nonostante da queste parti sia particolarmente sentito il problema dei cori di discriminazione territoriale che tanto stanno facendo discutere. Di sicuro, ci saranno applausi per Lorenzo Insigne, l’idolo di casa.
Sarà la venticinquesima volta dell’Italia a Napoli, ma Fuorigrotta si annuncia un po’ meno azzurra del solito. In tanti, infatti, saranno sugli spalti con una maglia nera per sensibilizzare l’opinione pubblica sul dramma della Terra dei Fuochi, dove ci si ammala di tumore per colpa dei fumi derivanti dai rifiuti tossici sversati nelle province di Napoli e Caserta. Si spera che, data la rilevanza nazionale dell’evento calcistico, l’opinione pubblica possa essere ulteriormente scossa da questa iniziativa. Perché, è doveroso ricordarlo, il problema dei rifiuti tossici riguarda l’intero Paese.
Questo il link dell’iniziativa “San Paolo in lutto”.
Fonte: La Gazzetta dello Sport