Campionato finito e tanti pezzi da ricomporre, tante cose da ricostruire. Non ultima, l’annosa problematica legata allo stadio San Paolo.
Il Presidente azzurro Aurelio De Laurentiis avrebbe posticipato la presentazione del progetto al Comune.
La società partenopea, che avrebbe dovuto presentare il progetto di riqualificazione entro il 31 maggio, pare lo presenti entro il 3 giugno.
I lavori contemplati, riguarderebbero innanzitutto i servizi igienici e il rinnovamento di tutti i sedioli, come imposto già qualche mese fa dalla UEFA. Altro nodo da sciogliere è quello relativo ai parcheggi sotterranei, costruiti in occasione dei mondiali del 1990 e rimasti inutilizzati da allora.
Motivo? La ditta che all’epoca realizzò i lavori non procedette mai al collaudo delle opere eseguite, per cui i parcheggi non sono mai stati resi agibili.
Il Comune, dal canto suo, prima di concederne l’utilizzo, dovrebbe farsi carico di alcuni lavori (messa in sicurezza, realizzazione di impianti di areazione), in modo da ottenere una licenza di agibilità da concedere poi al Napoli. Scenario alquanto improbabile, per usare un eufemismo, visto che lo stesso Comune dovrebbe accollarsi la spesa necessaria all’operazione.
Per quanto riguarda i tempi, i lavori potrebbero slittare a settembre. Inoltre, il Comune dovrà vagliare la congruenza tra il progetto presentato dal Napoli ed il piano regolatore, prima di poter indire un bando attraverso il quale individuare l’azienda che si farà carico dei lavori.
Insomma, i dubbi sono ancora tanti, le certezze poche.
Lo scenario che si presenta all’orizzonte non si sposa con il prospettico esborso economico personale paventato da Aurelio De Laurentiis (30 milioni per lo stadio n.r.d).
Dunque, la patata è ancora bollente.
La speranza è che l’afferri qualcuno prima che cada e dia vita all’ennesima indigesta frittata.