Con la vittoria dell’Italia in finale sull’Inghilterra cala il sipario sull’edizione 2020 (giocata però nel 2021 causa covid) degli Europei di calcio.
Vediamo come la nostra redazione valuta il rendimento delle 24 squadre finaliste.
- Italia – 8,5: la più forte. E’ la squadra che ha fatto vedere il miglior gioco e la migliore organizzazione tattica. Rosa con valide alternative in panchina in grado anche di garantire varianti tattiche. La solidità del gruppo fondamentale per la vittoria finale. Gli unici due nei l’aver battuto Spagna e Inghilterra solo ai rigori.
- Spagna – 7,5: il futuro. Ha chiuso l’Europeo da imbattuta. Grande organizzazione di gioco, qualità nel palleggio e rosa ringiovanita dopo il ciclo storico che si è chiuso con gli addii di Sergio Ramos e Piquè. Se riesce a colmare le lacune con un portiere di grande livello e un attaccante di razza può essere la nazionale del futuro.
- Danimarca – 7,5: la più amata. Non sempre ha fatto vedere bel gioco ma un grande spirito di squadra e la capacità di divertirsi in campo…malgrado la tragedia sfiorata con Eriksen.
- Inghilterra – 6,5: la predestinata maledetta. Ha chiuso l’Europeo da imbattuta. Con le semifinali e la finale che si giocavano a Londra sembrava essere la predestinata alla vittoria finale. Invece ancora una volta ha fallito l’obiettivo malgrado i club inglesi dominino l’Europa…ma forse grazie ai calciatori stranieri.
- Olanda – 6,5: bella da vedere. Però poco concreta anche per la mancanza di un centravanti di ruolo. Ha saputo sopperire all’importantissima assenza di van Dijk. Per il futuro ha bisogno di ringiovanirsi tra i pali.
- Ucraina, Repubblica Ceca, Svizzera, Galles, Austria, Svezia – 6: oltre le proprie possibilità. Nazionali non belle da vedere ma efficaci e che sono andate oltre ogni pronostico.
- Portogallo e Germania: 5 – da migliorare. Alla Germania è mancato il Lewandowski del Bayern Monaco ma non ha brillato, proprio come il Portogallo e Ronaldo che su 5 gol ne ha segnati 3 su rigore. Scelte di formazione dei due CT non sempre condivisibili.
- Ungheria – 5: ostica. Ha messo paura alla Germania tenendo in bilico la qualificazione fino all’ultimo secondo. Non concede nulla allo spettacolo.
- Slovacchia e Macedonia del Nord – 4,5: futuro non roseo. Due nazionali che riescono a sopravvivere grazie ai loro due supercampioni: Hamsik per la Slovacchia e Pandev per i macedoni. Senza di loro il futuro non promette nulla di buono.
- Belgio – 4,5: l’eterna incompiuta. Nelle gare di qualificazione è imbattibile, inizia ogni fase finale che sembra debba travolgere tutto e tutti ma puntualmente malgrado la rosa importante non arriva mai in fondo.
- Croazia – 4: l’involuta. Dopo la finale persa ai mondiali 2018 ha subìto un’involuzione che dovrebbe preoccupare la federcalcio locale.
- Polonia – 4: solo Lewandowski. Una nazionale formata da calciatori utili, ma non decisivi, nei rispettivi club messi insieme non impauriscono nessuno e per fortuna che c’è ancora Lewandowski.
- Scozia e Finlandia – 4: il senso di appartenenza. Tanto orgoglio patriottico ma nulla più.
- Russia – 4: l’eterna indecifrabile. Il nome di una nazione importante spaventa più delle squadre che riesce a mandare in campo. Corrono, si impegnano tanto ma alla fine non sono mai incisivi.
- Francia – 3: la delusione. Campione del mondo in carica una rosa stratosferica ma un gruppo spaccato in fazioni che è la cosa peggiore che possa accadere in una squadra. La più grande delusione di questo Europeo.
- Turchia – 3: il nulla. Tre partite, tre sconfitte, un solo gol segnato, niente gioco ed è mancata anche la grinta dei tempi di Terim.