Ai microfoni di Dazn è intervenuto l’allenatore del Napoli Luciano dopo il pareggio contro il Bologna.
Nonostante lo 0-2, non era così contento: cosa la preoccupava? “Quando il pallino ce l’hanno gli altri, diventa tutto più difficile. Chiedevo un gioco più pulito, anche se poi abbiamo creato diverse situazioni per chiuderla. Non ci siamo riusciti e poi c’è stato il ritorno del Bologna, squadra di qualità e allenata benissimo come si è visto”.
In cosa può migliorare Kvara? “Più lo vedo e più son convinto che sia fortissimo. Però, quando gli altri ci pressano, è difficile portarla in avanti. Bisogna aiutare chi sa costruendo, se si fa due passaggi si può andare subito da Osimhen. Deve legare di più, perché sa anche gestire situazioni che liberano possibilità di sviluppo”.
Cosa le rimane dentro di questi due anni e soprattutto dell’ultimo? “Tantissime cose. Per costruire un campionato come quello che abbiamo fatto noi, ci vuole la partecipazione di tutte le componenti. Il sentimento della città fa la differenza, motiva, dà la qualità e ti fa risollevare quando sei un po’ depresso. Basta incontrare i napoletani e diventa tutto più facile”.
Cosa c’è in quel tatuaggio? “E’ un prurito che senti addosso, poi vai a vedere quello che c’è e mi aspettavo che ci fosse quello. Può darsi che vada a fare tutto il braccio, ci sono altre cose”.
Quando sente che rimanere al Napoli è un privilegio, che pensa? “Non commento le parole del presidente. Sono organizzato mentalmente per festeggiare con il popolo e con i calciatori. Per questo, anche oggi hanno fatto una grande partita”.
Quanto c’è di tuo nei 25 gol di Osimhen? “E’ una cosa che si fa piano piano, riconoscendo le qualità dei calciatori e trovando delle strade per seguirli bene. E’ bravo a campo aperto, di testa e a pressare. E’ un calciatore fortissimo, farà bene in qualsiasi squadra andrà a giocare ed è un bravo ragazzo visto che leva beghe alla squadra. Ha ancora molte cose da imparare, lui lo sa e diventerà ancora di più un top player”.