Mister Spalletti, al termine della partita contro il Torino, ha commentato in conferenza stampa la prestazione della squadra.
Queste le parole di Spalletti in conferenza stampa:
“Questo un segnale forte? Sì, l’abbiamo diretta noi subito ed è stato un segnale di forza. Poi loro ci hanno provato. Si deve far meglio nel palleggiare, nei palloni persi e che loro hanno riconquistato c’è un po’ di pigrizia nostra da valutare. Squadra calata nel lungo? No, sono loro che sono forti perché ci sono stati sempre addosso e si deve essere bravi negli scambi stretti.
Contro il Torino è durissima e la vittoria acquista un valore aggiuntivo. Che soddisfazione mi ha dato il fatto che i gol sono arrivati con la fisicità? Si sa che Anguissa ce l’ha il fisico e che può fare quei gol, mi sorprende se lo fanno uno Zielinski o Politano. Kvara ha una variabilità di attaccare l’uomo che è incredibile nel modo di fare.
Anche oggi ha fatto quei dribbling e poi l’ha passata a Zielinski al limite, il tiro poteva diventare una palla difficile. Di Anguissa ce ne vogliono due, tre, quattro… si sa che lui lo sa fare, gli altri devono mettere qualcosa in più. Se non si riesce a costruire l’azione che si fa? La palla deve essere buttata addosso lì davanti, se si perdeva al limite dell’area rimaneva un buco; se non si ha la possibilità di reggere la fisicità del difensore è dura.
Si deve migliorare qualcosa su questo aspetto. Questa è una partita difficile da portare a casa, anche se è sempre stata in equilibrio. L’abbiamo fatta bene, abbiamo vinto una partita meritata. Questa partita è un segnale importante, dato che era molto difficile. Siamo felici di questo ma si può fare un po’ di più. Le rincorse che hanno fatto Politano e Kvara sono cose che ci rimettono a posto in un momento di difficoltà, sono robe che portano vantaggio alla squadra.
Cosa urlavo a Kvara? A Kvara chiedevo di non rimanere aperto. Il vantaggio nel duello lo si ha nel 3 contro 3, non nel 1 contro 1, dato che si possono aiutare a vicenda. Così è stato al termine del primo tempo e ad inizio secondo tempo. Vanno riconosciuti questi spazi. Decisiva la mossa di Raspadori? Per me sono buoni tutti e due, sia Raspadori che Simeone, e a farli giocare dall’inizio avrei vinto lo stesso. Elmas è entrato 10 minuti e ha fatto due contrasti e ha fatto due giocate che ci hanno tolto delle difficoltà.
Non partecipo alle discussioni su chi è riserva e chi è titolare. Quello della riserva e del titolare è un calcio vecchio. Si devono far allenare tutti, altrimenti ti rimane sempre qualcuno più indietro. Il modo di ragionare su chi è riserva e chi è titolare è un modo vecchio, per rompere le scatole all’allenatore. Se la testa dei calciatori è più libera? L’ho detto, Politano e Kvara hanno fatto delle rincorse decisive. Se la palla si riesce a far girare su tre calciatori diversi, c’è poi il calciatore libero. Poi si verificano i giochi a tre o a quattro dove si ha più vantaggio rispetto agli altri.
Il Torino verso il finale ci ha fatto faticare, perché poi si posizionano in quegli spazi dove si fa fatica. Meret ha fatto dei buoni interventi quando è stato chiamato in causa. L’essenziale per i calciatori è che non si fanno male in nazionale. Cerchiamo di creare qualcosa di differente nelle teste dei calciatori.”