Luciano Spalletti parla in conferenza stampa alla vigilia di Napoli-Udinese, trentesima giornata di Serie A.
INIZIA LA CONFERENZA STAMPA.
Spesso è mancata la continuità, in settimana ha visto cose diverse rispetto al passato?
“Sono dei professionisti, si chiedono sempre se basta ciò che hanno messo nelle partite. Moltissimi si alzano la mattina per andare sopra il proprio livello, nel calcio moderno funziona così. Bisogna ribellarsi alla normalità ed aggiornarsi continuamente, noi di questi ragazzi qui ce ne abbiamo diversi, danno il massimo e si inventano anche qualcosa. E’ una caratteristica nostra, poi c’è il talento che fa la giocata, ma per ripetere spesso quella giocata serve il carattere dietro e l’ho visto”.
Quando il Napoli provò a vincere lo Scudetto c’era un’atmosfera pazzesca, ora i tifosi ci credono meno. Perché? Vuole lanciare un messaggio?
“Noi l’entusiasmo lo percepiamo, fortissimo, è facile da andare a toccare ed assorbire, pensiamo alle ultime gare giocate in casa e come siamo arrivati allo stadio, tutto un vai e frena perché ti entrano in mezzo, l’amore trasmette sensazioni positive. Nel prossimo mercato sicuro non cercheremo altri tifosi, siamo già a posto (ride, ndr), ci bastano e gli dobbiamo restituire soddisfazioni. Abbiamo 9 storie da raccontare e da protagonisti per i nostri tifosi, in casa e fuori come abbiamo visto a Verona”.
Che insidie nasconde l’Udinese? Sulla coppia offensiva Deulofeu-Beto?
“Le insidie sono molte, Marino e Pozzo sanno costruire per gli obiettivi che vogliono raggiungere. Marino crea ordine nelle situazioni, in campo è così, i giocatori sono scelti bene per i loro obiettivi. Le ripartenze sono un’insidia se non hai equilibrio, la forza sulle palle inattive perché hanno fisicità, e poi hanno grande estreo in 3-4 elementi, elementi di livello che possono fare mercato importante. Dovremo avere equilibrio, gestire la partita ed avere chiaro cosa ci giochiamo in queste 9 storie”
Ora si può dire abbattendo questo muro di omertà: le percentuali Scudetto?
“Se guardiamo la classifica, chi è davanti ha più percentuale, come chi deve recuperare una partita, ma se vediamo le percentuali basate su il valore delle 4 squadre, dico 25% ciascuna! Ma la classifica vale”
Squadra che vince non si cambia… vale sempre?”
“Non ci faccio molto caso, io valuto i calciatori in settimana soprattutto ora che ci sono giorni di lavoro, sicuramente per me ho deciso, giocheranno 11 titolari (ride, ndr), si fa così, e li ho scelti, non ho neanche un dubbio”.
Mancano i gol degli esterni offensivi, come si può ovviare?
“Loro hanno un disegno ben preciso, faranno un blocco squadra abbastanza vicino all’area per recuperare e ripartire, perdere palla lì sarebbe un problema. Bisogna essere bravi ad andargli dietro, palleggiare in superiorità, abbiamo le caratteristiche per farlo. Calciatori tecnici tendono a prenderla tra i piedi, fare l’uno-due, lì non sono stato tanto bravo forse a dargli il comportamento di andare oltre quella barriera e riceverla dietro il blocco della linea difensiva”.
Si affiderà al sistema di gioco visto a Verona o tornerà a quello classico?
“L’atteggiamento, l’ho detto più volte, è in un modo quando hai il pallone ed in un altro quando ce l’hanno loro, l’intenzione è quella, non so se ci riusciremo. Nei 5 che vengono a prendere palla, ti lasciano i terzini liberi, non sempre ci puoi andare direttamente, bisognerà saperla gestire da destra e sinistra per trovare varchi e dei vuoti, 4-3-3 mischiato al 4-2-3-1, cambia poco”.
Le valutazioni sugli 11 terranno conto anche dei diffidati per Bergamo?
“Si partirebbe male che la ritiene meno delicata, lei non influenza i miei calciatori. Se qualcuno dei miei avesse l’idea di riposare… noi dobbiamo vincere per andare alla storia successiva. Noi abbiamo il 100% di passione e voglia per queste storie. Sono rischi che si corrono e vanno affrontati, bisogna vincere, allenarsi e rivincere, è bello chiaro. Ed in casa bisogna metterci qualcosa in più, sento dire tante cose, ma tutto ciò riguarda l’affetto è oro colato e non gioca mai a sfavore. Le soluzioni dobbiamo trovarle in noi stessi di ciò che non è andato bene. A noi non influenza, può influenzare gli altri che alzano il livello di determinazione e dobbiamo metterci qualcosa in più”.
Prima di Verona ha chiesto più duelli, fisicità, per domani cosa si aspetta?
“L’ho detto già, qualcosa di più. La somma degli sforzi ripetuti giorno dopo giorno ti porta un giorno ad alzarti ed avere qualcosa in più, un’esplosione che ti fa riuscire anche in quello grazie al lavoro quotidiano”.
In Torino-Inter alcuni episodi hanno lasciati perplessi, quanto è importante usare la tecnologia e tornare ad avere fiducia?
“Ho fiducia, ho visto l’impegno e la strada intrapresa con la tecnologia, poi non so dirvi se la usano male e perchè. Giannoccaro è venuto 3 giorni fa a farci una lezione e ci ha fatto vedere direttamente cosa accade nella sala VAR, i dialoghi, è complicato far collimare tutto anche se hanno preso pure decisioni importanti. Si reagisce alle cose che ritengono svolte male, siamo tranquilli di poter fare il nostro senza influenze degli errori”.
Come vede Insigne? Perché non ha giocato l’ultima?
“Molto bene quando è entrato, s’è allenato benissimo, lunedì abbiamo fatto la partitella per portare a livello fisico anche chi non ha giocato la gara ufficiale e s’è impegnato moltissimo. L’unico problema che ho con Insigne è che tra tre mesi non lo avrò più a disposizione”.
Il Napoli ha il 5° attacco, a pari punti col Milan conterebbe la differenza reti: oltre alle vittorie, cercherete più gol quando possibile? Potrà aumentare il minutaggio di Mertens?
“Lo sappiamo, sono anche i particolari che fanno la differenza, poi lo stesso discorso di Ghoulam ed altri… se Ciro non ha giocato è un po’ colpa mia, lui è bravo a farsi trovare pronto sempre anche quando lo vedi nel corridoio che con lo sguardo ti dice ‘io ci sono’, questo ci fa piacere e lo teniamo presente”.
Osimhen spesso un po’ solo, è possibile ipotizzare Lozano a destra più da seconda punta per assisterlo?
“Sì, quando poi il terzino nello sviluppo spinge, la punta esterna poi va in orizzontale dentro il campo per fraseggiare o buttarsi verso la porta, lo stiamo già facendo un po’. L’attacco allo spazio forse dovevamo farlo di più, io dovevo dedicargli più tempo anche se di tempo in quel periodo con tante gare non c’era e giocava chi avevamo a disposizione. Colpa mia anche quello (ride, ndr)”.