Il tecnico dell’Inter ha parlato in conferenza prima della sfida di domani in Coppa Italia.
“Sono affezionato a quegli stadi pieni d’amore, passione e affetto, come quello di Pordenone, in cui c’è coinvolgimento totale da parte di tutti. Sarebbe stata una festa bellissima giocare in Friuli, come sarà domani l’accoglienza nei loro confronti. Una partita tra serpenti loro sono i ‘ramarri’ e noi i ‘biscioni’. Domani dobbiamo fare attenzione, loro si presenteranno con un top player fenomenale: Super, di nome, e Motivazione, di cognome. Ho vissuto dall’altra parte del campo. Ho consumato la mia carriera da calciatore in categorie così e so cosa smuove giocare una partita del genere. Venendo qui ad Appiano non ci sono cartelli con scritto ‘attenzione pericolo neve’ ma ‘attenzione pericolo Pordenone’. Le coppe nazionali sono zeppe di clamorose eliminazioni.
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Sentirmi sempre dire che dipende sempre dal palo… Ma è un gioco, sono pieno di amici tifosi di altre squadre. Mi dicono ‘io non ce l’ho con te ma voglio che l’Inter perda’ e poi c’è chi ha detto che contro il Chievo non avremmo vinto e tenta ‘il colpo gobbo”. Molti non danno il giusto merito a questi calciatori, per quella che è disponibilità e professionalità verso questi colori e questa maglia.
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Contro la Juventus abbiamo giocato con un’unica anima ma non abbiamo fatto la partita perfetta. Indicazioni dal match dello Stadium? A me non ha dato niente di nuovo, è stato come riguardare una foto che avevo già sul cellulare. Ha consolidato le certezze e i punti su cui dobbiamo migliorare per crescere ulteriormente. A Torino abbiamo fatto vedere sia le nostre qualità che ciò che è ancora da mettere a posto”.
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Fonte: Ansa