L’allenatore del Napoli, Luciano Spalletti, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Sky.
“Sarà un qualcosa in più della partita, perché per quello che è l’entusiasmo di questo stadio mitico per la storia del football. Questo stadio riesce a trasferire qualcosa in più ai loro calciatori. Noi facendo dei video con la squadra abbiamo valutato solo le gare che hanno giocato in trasferta, in casa sarà tutta un’altra cosa perché questo pubblico qui riesce a trasferire una voglia incredibile. Abbiamo anche il problema che non possiamo fare il turnover con i nostri tifosi (ride, ndr.), non verrà nessuno per il divieto di trasferta. Però i nostri tifosi saranno tutti appesi ai televisori a spingere ugualmente e li sentiremo al nostro fianco”.
“E’ chiaro che se poi vieni a giocare su questi campi andandola a metterla sulla loro prima qualità, lotta e basta, diventa difficile sopportare la loro pressione. La chiave è tenere il più possibile la palla e farli correre. Senza palla si fa molto più fatica di quando hai la palla facendo gli stessi metri, perché poi c’è l’adeguarsi a livello mentale che ti fa spendere di più. Sono convinto che i miei calciatori vogliono far vedere di essere giocatori di questo livello per giocare queste competizioni che sono una cosa differenti. Una palla morta in qualsiasi zona del campo dentro questa partita, può essere quella che può determinare la partita”.
“Più fatica? Tutto il tempo che ho lo dedico alla squadra, perché è il mio lavoro e non ho nulla dà fare. Ho un maggiore conoscenza della squadra e delle caratteristiche dei miei giocatori. Poi la disponibilità e la passione è totale. Per me il giorno prima delle partite Champions è come la vigilia di Natale. Domani vado a scartare i regali, dipende da come mi sono comportato i regali che mi hanno fatto”.
“Sì è chiaro che in generale le partite passano per non ripassare più. In Champions può capitare che uno certe partite non le gioca più, quindi dal punto di vista di viversele a pieno è corretto. C’è poi anche l’ambizione di essere al livello di questi campioni che giocano in queste competizioni con tutti gli occhi del mondo addosso. Queste partite tutti le guardano e si ricordano di chi le gioca. Mi ricordo che ho passato un bel periodo con la Roma Champions e quando andavo da tutte le parti con lo Zenit tutti si ricordavano di quando ero alla Roma. Questa sensazione sono convinto che ce l’hanno i miei calciatori, se no non potevano giocare una partita come quella contro il Liverpool”.
“Il terminale alto con tutte queste pressioni che propongono le squadre moderne, perché qualsiasi squadra ti viene a prendere dentro l’area, qualche volta la devi tirare la pallata addosso la prima punta e avere la prima punta fisica ti dà delle soluzioni. Contro lo Spezia mi aspettavo di poterla fare meglio di quella che abbiamo fatto, di riuscire a tenerli di più nella loro metà campo e avere più palleggio al limite dell’area per poi aspettare il momento adatto. Domani abbiamo bisogno di cose un po’ diverse, si valuta quindi di scegliere bene. Tutti e due sono bravi che sanno giocare con la palla sui piedi, Simeone un po’ più bravo ad attaccare gli spazi”.
Noi se ce la facciamo vogliamo provare a giocare a calcio e muovere la palla. Abbiamo Lobotka che è bravissimo a giocare anche quando è marcato ed a uscire dal traffico del limite dell’area e poi ti trova lo sbocco per andare ad attaccare gli spazi in fase offensiva. Kvara è un calciatore che ha una grandissima tecnica e una grandissima qualità. Quando calcia in porta è uno di quelli che trova gli angoli. Però poi in queste partite e nel nostro campionato c’è bisogno anche di una fase difensiva. Quando gli fai troppi complimenti ai calciatori gli si dimentica di essere a disposizione nella totalità dei suoi comportamenti. Poi quando gli dai un vantaggio agli avversari, come quelli di domani sera, sarà difficile. Quindi deve far quello e sacrificarsi anche per la fase difensiva per non lasciare sempre il terzino due contro uno, perché loro hanno due esterni molto veloci e molto offensivi”.