Luciano Spalletti, allenatore del Napoli, ha parlato ai microfoni di DAZN nel post partita di Napoli-Empoli. Le sue dichiarazioni.
“Abbiamo fatto tantissimi cross e siamo arrivati lì a imbucare tantissime volte, ma poi dipende da se loro ci arrivano col centrocampista. Se ci arrivano col centrocampista non hai smosso niente, tatticamente non hai preso vantaggio. Se invece ci arrivi giocando palla, dove il loro centrocampista non può arrivare, è diverso. Loro sono stati sempre bravi a chiuderci col centrocampista del rombo. Lì diventa fondamentale il valore individuale e diventa difficile avere supremazia contro una squadra che ha fatto una grandissima partita di sacrificio”.
Stasera decisivo gli ingressi dalla panchina: quanto ha lavorato anche quest’estate per avere una panchina così mentalmente pronta?“E’ superfluo ridire questa cosa, forse a credere diversamente c’è un interesse. Abbiamo giocato sabato alle 18, se non cambi 4-5 giocatori non puoi avere forza per 90′. Quest’alternanza diventa fondamentale, quando sono entrati gli altri hanno dato una impennata alla partita, si è visto che la partita è cambiata. Questo diventa la soluzione per tutto. Se si lasciano coinvolgere che fanno sull’essere o non essere titolare non vanno da nessuna parte. L’addizione delle qualità di 22 calciatori fa più dell’addizione delle qualità di 11 giocatori, non so più come dirvelo”.
E’ contento della sosta lunga tra cinque giorni o avrebbe preferito continuare? “Bisogna prendere atto di quelle che sono le situazioni che ti trovi davanti e affrontarle qualsiasi esse siano, ci si va dentro e si prova a metterci mano di volta in volta affinché tu abbia dei vantaggi. Si valuta lì per lì, questa sosta c’è per tutti e non si può fare diversamente. Un po’ come quando faccio i calcoli per chi deve giocare: per me sono bravi tutti e due, poi ne decido uno in base a un dettaglio e spesso vengo smentito perché spesso l’altro che non ho scelto fa meglio di quello che ho scelto”.
I condomini dei piani alti della Serie A sono ancora sette? “Secondo me bisogna stare attenti perché aumentano pure. L’Udinese finora aveva fatto vedere di essere dentro e le squadre che sono rimaste un po’ più indietro sono capaci a riprendersi. E’ lunghissima la strada, le insidie sono tantissime. Bisogna stare sempre lì sul pezzo, avere questa disponibilità per dare importanza a tutto quello che passa davanti. I tre punti non sono importanti in base al valore della squadra che hai davanti, ma in base a quelli che sono i tuoi sogni, le tue prospettive, la tua voglia di diventare un calciatore top o un top team”.
In tanti dicono che questo è l’anno del Napoli: che effetto le fa? “A me non fa né caldo né freddo, bisogna saper distinguere quelli che te lo dicono per metterti più in alto possibile a posta aspettando di sentire il tonfo, sperando in una caduta. Ma saremo pronti anche a questo, fa parte un po’ della mentalità della nostra città, dei napoletani stessi”.