Sul proprio sito ufficiale Sky Sport ha pubblicato un comunicato in risposta alle accuse del ministro Spadafora per la mancata messa in onda in chiaro delle partite giocate a porte chiuse nell’ultimo weekend.
“Il ministro Spadafora ha accusato la nostra Azienda di non avere consentito di aprire a tutti, in chiaro, la visione delle partite – tra le quali Juventus-Inter – in questo momento particolarmente difficile per il Paese. Ci spiace constatare – e questa è la posizione ufficiale di Sky – che le ulteriori dichiarazioni del Ministro dello Sport, rilasciate senza alcun contraddittorio alla Rai, continuano a non corrispondere alla verità dei fatti.
Ora ci permettiamo di riassumerli, per fare chiarezza anche a colui che non vuole accettarla:
Sky da molti giorni aveva dato la piena disponibilità ad aprire la visione sui propri canali in chiaro (TV8 e Cielo) di tutte le partite di cui Sky detiene i diritti a pagamento.
TV8 e Cielo sono disponibili sulla piattaforma digitale terrestre per tutti i cittadini, non solo per gli abbonati.
Le norme e leggi attuali non sono superabili e la Lega Calcio di Serie A lo ha più volte dichiarato e chiarito.
Il Ministro aveva tutte le possibilità di offrire gratuitamente agli appassionati italiani le partite. Gli è stato da noi più volte proposto, mettendo a disposizione mezzi, risorse e canali in chiaro per permettere a tutti di vederle, ma evidentemente ciò non gli è bastato.
Avrebbe dovuto modificare le regole e le leggi per ottenere quello che forse desiderava, ma non le ha cambiate.
Ora afferma che le cambierà. Le regole e le leggi non le può modificare né la Lega né Sky né Dazn. Questo invece è da sempre il vero compito del legislatore. Quindi si assuma le sue responsabilità.
Noi siamo solo degli operatori televisivi che da decenni investono miliardi e valorizzano il nostro campionato, con il nostro racconto, la nostra passione. E anche in queste ore, molto difficili per tutti gli italiani e per tutti i nostri giornalisti, tecnici e dipendenti, siamo impegnati giorno e notte a offrire il migliore servizio possibile, la migliore qualità di programmazione e la più completa informazione, come servizio di pubblica utilità, all’intero Paese.
Il nostro interesse economico è da sempre finalizzato alla crescita dell’Azienda e alla tutela del lavoro dei nostri dipendenti e dei nostri giornalisti.
Non conosciamo i reali motivi e gli obiettivi che stanno dietro a questa demagogica posizione del Ministro, ma di sicuro noi riteniamo che non sia più il tempo di inutili polemiche proprio per affrontare insieme, con responsabilità e con competenza, questo momento critico per tutti gli italiani, con l’obiettivo prioritario di tutelare la loro salute, compresa quella dei calciatori e di tutti gli operatori del calcio e dello sport”.