Ecco i Flop e i Top della nostra redazione dopo la partita tra Napoli e Benevento
TEMPI MODERNI: Dal gol scudetto di Baroni contro la Lazio nel 1990 di acqua sotto i ponti ne è passata. Nonostante i bei ricordi che hanno accompagnato il suo ritorno a Napoli, l’allenatore del Benevento ha incassato al San Paolo una sconfitta molto pesante, che potrà avere ripercussioni soprattutto psicologiche sui suoi ragazzi. La speranza, almeno per chi è felice che un’altra squadra campana competa nella massima serie, è quella che “l’uomo scudetto” trovi subito delle contromisure, per una squadra ancora a 0 punti dopo quattro giornate.
BUON GUSTO: Nella partita perfetta del Napoli, precisamente sul risultato di 2-0, il tiro di Insigne da dietro la linea di centrocampo manca di molto la porta, ma soprattutto sfida le nuove regole di bon ton in campo istituite recentemente da Leonardo Bonucci. Il neo detentore del buon costume calcistico italiano, dopo aver redarguito Immobile alla fine del match contro la Lazio per lo stesso tipo di giocata, sarà probabilmente volato a Napoli al termine della gara, per fare due chiacchiere con l’ennesimo trasgressore.
AL CONTRARIO: Piuttosto che parlare di un rigenerato Marek Hamsik, sarebbe meglio far luce su come nel contesto di una vittoria (in una sfida abbordabile) sia maggiormente difficile notare i problemi fisici che stanno caratterizzando l’avvio di stagione del capitano azzurro. Probabilmente era questa la partita giusta per recuperare lo slovacco e, al netto della tripletta di Mertens, fornire minuti preziosi a Milik, piuttosto che quella sensibilmente più complicata in Ucraina, dove il belga e Allan avrebbero potuto cambiare l’esito della gara.
IMPERTURBABILI: Riparte la giostra di Sarri, senza scorie derivanti dalla sfida di coppa persa contro lo Shakhtar, addirittura con maggiore scioltezza rispetto alle uscite precedenti in campionato. Un derby sentito in pochi minuti assume i connotati di un allenamento pomeridiano, condito da un risultato tennistico e una ritrovata propensione al gioco schematico e fascinoso al quale ci eravamo abituati, e che ogni tanto rischiamo di dare per scontato.
TRIES: Capita anche, in match come questi, che il folletto belga possa gustarsi una tripletta (la quarta in azzurro) senza troppo sforzo. Un colpo da taekwondo per cominciare, due rigori nel finale per rimanere in quella scia da sogno che lo accompagna dallo scorso campionato. Il famelico Tires dice di non aver sentito il richiamo di Sarri che voleva il tiro dal dischetto lasciato ad Hamsik, noi gli crediamo con qualche riserva. Anche il tecnico azzurro a fine partita ammetterà che “era giusto sfamare l’animale”.
AMORE A PRIMA VISTA: Il tifo si è diviso sull’operato della società sul mercato estivo, ma concorda sicuramente sull’impatto visivo del giovane Ounas, che nel cuore dei tifosi è già diventato quello che Marko Rog era nella scorsa stagione: una prelibatezza che Sarri inserirà saggiamente tra le portate partenopee, e che come il croato (ora pienamente inserito) potrà diventare un valore aggiunto. Un’altra arma di una squadra che tra titolari e panchina può oramai vantare un organico completo.