Ecco i Flop e i Top della nostra redazione dopo la partita tra Napoli e Atalanta
BELL’ADDORMENTATO: Qualcuno dagli spalti si è addirittura affacciato sulla panchina, per controllare che non fosse tornato Rafa Benitez. Perchè un Hamsik così brutto, sinceramente, non si vedeva da almeno tre anni. Poco male, visto il risultato, ma la sosta (nazionale permettendo) sarà sicuramente d’aiuto al capitano del Napoli, che in queste condizioni non ha modo di esprimere il suo talento.
FRETTA E STANCHEZZA: Un primo tempo orribile, quello dei partenopei, che tanti passaggi, tutti insieme, non li avevano mai sbagliati. Colpa dell’impegno preliminare, e di un’Atalanta tosta come il più alcolico dei liquori bergamaschi. All’inizio della ripresa le speranze di rimonta, diciamoci la verità, erano al limite dell’inesistente.
MAI CONTENTI: Difficile chiedere di più ad un tecnico come Sarri, che col suo gioco ha dato vita ad una realtà calcistica degna di stima in tutta Europa. Ma una cosa la possiamo dire: contro i nerazzurri, in grado come forse nessuna altra squadra di mettere in crisi il suo giocattolo, da un tecnico come lui ci saremmo aspettati qualche contromisura tattica in più.
SALVATAGGIO: Quando il bel gioco incontra i propri limiti, le partite si vincono grazie ai campioni. Piotr Zielinski salva tutti, compagni, allenatore e pubblico, con un gol da cineteca che cambia volto al match e al Napoli, che da quello che poteva essere un incubo trae invece la maggiore consapevolezza degna della grande compagine. Il gol di Rog, invece, è la ciliegina sulla torta.
BESTIA NERAZZURRA: Al di là del risultato finale, ancora una volta sono d’obbligo i complimenti all’Atalanta, e non soltanto per la fascia da capitano del Papu Gomez dedicata a Maradona. I bergamaschi con coraggio, pressing e cattiveria tengono in scacco gli azzurri per quasi un’ora, meritando, anche nella sconfitta, il titolo ufficiale di bestia nera.
QUALI TABU’?: Due giornate di campionato non dicono niente del piazzamento finale in classifica, ma possono rivelare qualcosa di più sul carattere. Dopo il tabù della vittoria alla prima giornata, Sarri infrange con sofferenza quello atalantino che durava al San Paolo da due anni. I cambi perfetti compensano una preparazione della gara rivedibile.