Con la fine dell’anno, arrivano i top e i flop di un anno difficile per il Napoli, che ha visto comunque alcuni elementi positivi:
IL RE DESTITUITO: Non ci sono dubbi sul peggiore, nel Napoli, in questo 2019. Re Carlo era partito con l’idea di non stravolgere una macchina praticamente perfetta. Col tempo, però, i continui esperimenti nel modulo e nelle posizioni dei giocatori hanno determinato la fine del rapporto tra Napoli e un grande uomo, che però non ha regalato nessun sogno sul mercato, né in campo.
LO SPETTRO: A due anni dalla strategia di ADL per mandare via Sarri, è possibile arrivare ad una facile conclusione: è stato un errore madornale. Nel 2019 il Napoli ha perso il posto di seconda potenza del campionato, il valore della rosa si è dimezzato e il gioco si è totalmente volatilizzato. Sarri intanto ha tradito, andando alla Juve, e la bellezza di quel Napoli rimarrà un ricordo per entrambe le parti.
MULTE E VOGLIA: L’ennesimo dato negativo del 2019 nero del Napoli riguarda l’ambiente nella sua interezza. Pochi tifosi allo stadio, misure di sicurezza passate dal niente all’esagerazione in pochi mesi, i rapporti ormai ai minimi storici tra giocatori e società. Difficile capire, a questo punto, se l’anno che verrà potrà davvero essere quello in cui verranno rimarginate tutte queste ferite sanguinolente.
ORO ITALIANO: Per trovare il suo vero tesoro, il Napoli non ha bisogno di guardare al di là del mare italiano. Di Lorenzo e Meret potranno essere, soprattutto in caso si verificasse la rivoluzione di un ciclo che molti considerano finito, la base da cui ripartire. Giovani e indubbiamente talentuosi, entrambi hanno già dimostrato di essere ottimi prodotti a kilometro 0, nonché tra i migliori in questo inizio di campionato
IL MONDO NEL SAN PAOLO: Una delle note migliori dell’anno ha, in realtà, poco a che vedere con la SSC Napoli. Il successo delle universiadi e la nuova veste dello stadio partenopeo rappresentano un vanto per una città in cui evidentemente qualcosa funziona. Le bandiere da ogni parte del mondo poste in alto, sugli spalti, sono un bel messaggio di accoglienza e di internazionalità in linea con questa città aperta al Mondo.
UNA NUOVA SPERANZA: Più che un top, Gattuso rappresenta una speranza, un appiglio al termine di un anno travagliato. Con un avversario praticamente impossibile in Champions e il quarto posto distante più di 10 punti, il compito di Ringhio sarà quello di riportare prima di tutto entusiasmo. La vittoria all’ultimo minuto con il Sassuolo, intanto, è un buon inizio per riportare l’equilibrio nella forza.