Ecco i Flop e i Top della nostra redazione dopo la partita tra Napoli e SPAL
SLOW MOTION: Incomprensibile, per certi aspetti, l’atteggiamento del Napoli nella prima frazione di gioco. Ancelotti sta insegnando a questa squadra la capacità di giocare anche più bassi, aspettando l’avversario. Sinceramente però, vedere la SPAL al San Paolo uscire dalla difesa con tranquillità e senza pressione lascia più di qualche dubbio, soprattutto in virtù di un centrocampo con effetto rallenty, sempre in ritardo sulle manovre avversarie.
MEDIOCRE: Inutile girarci intorno: la partita degli azzurri è stata mediocre. Alla scarsa capacità di attaccare l’uomo, già menzionata, bisogna inevitabilmente aggiungere la poca concretezza nella ripresa. Se giustamente quel che conta nel calcio è il risultato finale, allo stesso tempo è giusto evidenziare una brutta prestazione contro un avversario più che abbordabile. Un dejavu sfiorato della gara contro il Chievo.
LA PIZZA E LA PIAZZA: La lingua infiammata di De Laurentiis continua a imperversare sull’ambiente partenopeo. Difficile scegliere se considerare più offensiva la preferenza per la pizza romana dopo essere stato da Sorbillo oppure l’aver definito Sarri “un comunista attaccato ai soldi”. Se si pretende rispetto da chi è stato reso grande dalla propria società, si dovrebbe fare lo stesso verso chi ha contribuito a rendere grande il Napoli. E questo un imprenditore dovrebbe saperlo.
ORA DI BUCO: Il match con la SPAL assomiglia tanto all’ultima lezione scolastica prima di Natale. Alunni svogliati con poca voglia di imparare pensano già ai regali sotto l’albero. Il tempo passa noioso e tutti non fanno altro che aspettare la campanella, fino all’arrivo del Professore preferito dagli studenti nell’istituto. Albiol segna di testa proclamando ora di buco e sollevando l’attacco dalla responsabilità di un gol che non sembra poter arrivare.
CANDIDATO: Non bastano le insistenti voci che provengono da Manchester a destabilizzare Kalidou Koulibaly, che riesce ancora una volta a deliziare il suo pubblico con giocate difensive mirabolanti. La “finta” in scivolata per recuperare l’ennesimo pallone vale come un tacco di Insigne o un pallonetto di Mertens. La posizione nella lista dei difensori più forti del mondo levita giorno dopo giorno.
(RI)BENVENUTO: Dopo mesi passati in infermeria e poche apparizioni impossibili da valutare, arriva finalmente la prima ovazione per Alex Meret. Il portierino classe ’97 salva in pieno recupero il gol che avrebbe mandato il panettone di traverso a tutta Napoli. L’istinto e il senso della posizione messi in mostra sono i primi segnali importanti di un regalo comprato in estate e scartato solo sotto Natale.