Ecco l’analisi della nostra redazione dei peggiori e dei migliori momenti andati in scena nella partita disputata tra Cagliari e Napoli
CAMMINANDO: I 3 punti del Napoli permettono a Gattuso di consolidare la presa sulla squadra, anche dopo l’esclusione di Allan per motivi tecnici/disciplinari. Se il brasiliano non si è allenato come avrebbe dovuto, Ringhio ha ragione a tenerlo fuori. Ma i panni sporchi andrebbero sempre lavati in casa, e forse urlare la problematica ai quattro venti non è stata la mossa più corretta.
MEDICINA: Per quanto si possa parlare di “cura Gattuso”, ciò che l’allenatore calabrese non potrà mai restituire al Napoli è lo staff medico. Da quando i diverbi con Ancelotti spinsero De Nicola a lasciare i partenopei, l’infermeria azzurra ha visto aumentare gli infortuni e le ricadute. Il caso di Koulibaly ne è solo l’ennesimo esempio.
MARCHETTARO: Mertens conferma le parole del suo allenatore in conferenza, siglando il suo 10° gol contro il Cagliari, l’ennesimo da cineteca che consegna i tre punti agli azzurri. Ma Dries è un campione sempre, non solo nella tecnica, ma anche negli inseguimenti a perdifiato per cercare di viziare il possesso palla degli avversari, così come nel silenzio davanti a certe dichiarazioni. Per ora le marchette, più che farle in Cina, il belga meriterebbe di riceverle.
FABIAN? SEI TU?: Certe volte un anno calcistico può passare per un gol, che sblocca mente e gambe restituendo ad un giocatore capacità che sembravano perdute. Siamo ancora lontani dal Fabian Ruiz del primo anno napoletano, ma la rete contro l’Inter in coppa potrebbe aver fatto scattare qualcosa nella mente dello spagnolo. Aspettiamo e vediamo.
NIENTE MALE: Continua il viaggio alla scoperta di Elmas, che con coraggio e personalità inizia a far scorgere i contorni di quello che non assomiglia più ad un oggetto misterioso. Il ruolo sulla fascia affidatogli dall’allenatore non sembra più una forzatura, e il passo del giovane turco comincia ad apparire come una cavalcata verso la notorietà.
RISKY BUSINESS: Gattuso, al netto di alcuni errori di inesperienza, sta provando a dare un’impronta al suo Napoli. Il palleggio difensivo (nessun catenaccio!) per stanare i cagliaritani porta preoccupazione e un’ansia terrificante, ma per l’occasione funziona. Il rischio corso potrebbe avere una funzione che trascende la tattica: allenare l’attenzione dei giocatori, spesso latitante nel corso della stagione corrente.