Ecco i Flop e i Top della nostra redazione dopo la partita tra Napoli e Lazio
NON APRITE QUELLA PORTA: Incredibile, ancora una volta, la mole di gioco prodotta e non sfruttata dal Napoli. Anche la Lazio ha le sue occasioni, ma il passivo di una sola rete non rende giustizia alle infinite occasioni della squadra di Ancelotti. I 4 pali (di cui uno sarebbe stato comunque annullato per fuorigioco) sembrano le occasioni non sfruttate dai protagonisti di un film horror per scampare al pericolo di un pareggio immeritato. Per fortuna arriva il lieto fine, dopo una suspance difficile da immaginare dopo il 2-0.
LA GRANDE PICCOLA: Ancora una volta la Lazio di Inzaghi esce ridimensionata da uno scontro con una big. Nel periodo migliore dell’anno i biancocelesti in scena al San Paolo peccano di personalità, evidenziando nuovamente come la tattica necessiti anche della consapevolezza. E’ un discorso da non sottovalutare, perché anche il Napoli ha le sue beghe in tal senso con le grandi d’Europa. D’altronde si è sempre meridionali di qualcuno.
INADEGUATEZZA: La prestazione peggiore in campo, probabilmente, è quella dell’arbitro Rocchi. La prima ammonizione ad Acerbi è troppo fiscale (sarà espulso nella ripresa dopo il secondo giallo), mentre mancano due rossi per interventi da killer dei giocatori laziali. Il giallo per Lulic andava rivisto al VAR e commutato in rosso. Difficile riuscire, ormai, a distinguere i diversi trattamenti e le interpretazioni di una tecnologia che sembra essersi conformata all’andazzo anomalo del campionato italiano.
IL RITORNO: Il capello traboccante di gel rimane immobile come sempre, ma la corsa di Callejon dopo l’1-0 tradisce la voglia di gol di un giocatore che non segnava dalla stagione passata. Ancora una volta contro la Lazio, vittima preferita e designata per sbloccare il tabellino. Il ritorno del numero 7 alla rete rappresenta un sospiro di sollievo per tutto l’ambiente, nonostante le prestazioni non siano mai calate negli ultimi 6 anni.
LE RAGIONI DI CARLO: Il girone di andata si apre con una vittoria che certifica il lavoro di Ancelotti sulla compagine partenopea. Il tecnico azzurro ha dimostrato a tutti come il suo metodo possa essere, anche se in maniera meno scintillante, funzionale quanto quello di Sarri: tutti gli uomini tenuti sull’attenti durante l’anno si sono dimostrati pronti a tenere le redini del campo in un big match anche senza pezzi da 90 come Insigne, Koulibaly, Allan e Hamsik. Su tutti, ancora una volta la prova fantastica di Fabian Ruiz.
MIG: Echeggeranno nell’eternità le parole dei tanti tifosi che sottovalutavano Arek Milik. Punta di peso e di classe, abile nel gioco aereo e di terra. Un esercito contenuto in un solo giocatore, con tanto di missili. La punizione splendida, ancor di più dopo quella di Cagliari, non può essere un caso. Un missile degno di un MIG, veloce e potente, che lascia immobile non solo Strakosha, ma anche Lucas Leiva sul palo. Lo sguardo tra i due dopo il tiro è una vera e propria bandiera bianca.