Ecco i Flop e i Top della nostra redazione dopo la partita tra Fiorentina e Napoli
DA VARARE: Lo spettacolo di Fiorentina-Napoli ci aiuta subito a farci un’idea del nuovo regolamento e dei suoi limiti. Il rigore dato contro Zielinski ad un primo sguardo appare ridicolo, ma a quanto pare è giustificato dalle nuove regole, che di fatto puniranno i tocchi di mano in area a prescindere dal contesto. Quello concesso a Mertens invece sembrava molto dubbio, e andava quantomeno rivisto, anche se potrebbe essere il precedente mani di Pulgar ad aver indotto Massa a confermare il rigore.
DA GRANDI POTERI: Derivano grandi responsabilità dall’ingaggio di Kostas Manolas. Con due centrali di questo livello, è giusto chiedere al Napoli una presenza maggiore nella propria area di rigore. Le palle inattive invece consegnano alla Fiorentina il gol del 3-3 di Milenkovic e spaventano in un altro paio di occasioni. Tutta questione di aspettative.
BASTA PER FAVORE: 90 minuti per dimenticare il mercato, quest’anno convincente ma ancora incompleto di quell’ultimo colpo che permetterebbe di provare seriamente ad insidiare la Juve. La verità è che al 2 settembre manca più di una settimana, e qualche piccola speranza ancora permane. Sarà tutto più semplice quando la sessione estiva finirà, e potremo concentrarci solo sui giocatori realmente in azzurro.
SHOW BUSINESS: Un americano come Commisso avrà di certo apprezzato il grande show della sua prima in Serie A. Il risultato, però, premia il Napoli, che contrasta una Fiorentina galvanizzata e attrezzata con la pazienza, ma soprattutto con la tecnica e il talento di una compagine sicuramente ad un altro livello rispetto all’anno passato. Il 3-4 finale regala la prima perla di questo campionato 2019/2020.
CHI NON SALTA: A svoltare una prestazione bloccata dall’impeto viola ci pensa Ciro. Mertens non ci pensa nemmeno, e alla prima occasione buona scaglia il tiro a giro che sorprende Drągowski e rianima la squadra tutta, invertendo di fatto l’andamento del match. Come esultanza sceglie di scimmiottare i fiorentini che cantavano “chi non salta è napoletano”. E poi ci si chiede perché sia il più amato dalla tifoseria azzurra.
TRINITÀ E RARITÀ: Insigne, Mertens e Callejon saranno probabilmente ricordati per decenni come uno dei trii di attacco più forti della storia del Napoli. Una vera e propria trinità, quella dello spagnolo, il belga e il napoletano, che al Franchi si esalta, scambia e produce anche rarità: un gol di Insigne di testa e la versione “rasoterra” della solita giocata che porta al gol Callejon.