Ecco i Flop e i Top della nostra redazione dopo la partita tra Empoli e Napoli
TIRO A SEGNO: Altri due punti volano via contro un Genoa in 10, ma che per carattere avrebbe quasi meritato di vincerla. Il Napoli non decolla nonostante una buona partenza: il centrocampo non fa filtro, la difesa fatica e davanti i movimenti senza palla diventano una rarità. Il tutto condito da un vero e proprio tiro a segno sulle fasce. Colpire la schiena dell’avversario purtroppo non vale né un gol, né un assist.
18 MILIONI: In fin dei conti il Napoli deve ringraziare Sturaro, che con un intervento pericolosissimo quanto inutile lascia i suoi con un uomo in meno per buona parte della gara. Vista la serataccia degli azzurri, chissà come sarebbe finita se l’uomo utilizzato dalla Juventus per non finire in rosso nei conti, non si fosse procurato un bel rosso sul campo.
A DIFESA DI INSIGNE: Le parole di Insigne nei confronti del trattamento riservatogli dai tifosi hanno fatto discutere in settimana, così come la possibilità di andare via da Napoli. E’ una situazione spinosa, quella del numero 24, che ha sempre dato tutto per la maglia della sua città e che ogni giorno deve fare i conti col malessere di chi è costretto a guardarlo dai sediolini del San Paolo, rodendosi il fegato per non aver mai avuto il suo talento.
MORDENTE: Non c’è mordente nel match giocato dai partenopei, proprio quando uno dei più affamati sembra aver ritrovato la via della rete. Dries Mertens è uno che quando segna lo stemmino sulla maglia non lo bacia, ma lo morde. Il gran tiro da fuori rimane l’unica bella giocata, l’unica dentata che riesce a penetrare la corazza di Radu, miracoloso in più di un’occasione nella ripresa.
IL MAGO GORAN: Ad incantare lo stadio non sono i fraseggi di Fabian Ruiz, né tantomeno le acrobazie di Milik, ma piuttosto un vecchio amico del passato. Insieme a Kouamé, abile nel gioco fisico, Pandev incanta con un assist al bacio per Lazovic e giocate di classe assoluta. Una prestazione brillante che facilita la mini impresa di un grandissimo Genoa, ora più vicino alla salvezza.
STRATEGIA: Ancelotti cerca certezze per la sfida dell’Emirates, ma l’unica che ottiene è quella di una involuzione tattica e fisica preoccupante. A voler essere estremamente ottimisti, potremmo pensare ad una strategia: apparire in difficoltà e vulnerabili per abbassare le aspettative, sfoderando poi una prestazione sontuosa nella doppia sfida con l’Arsenal. O almeno pensarla così è l’unico modo per provare a dormire tranquilli in vista dell’andata di giovedì.