Ecco i Flop e i Top della nostra redazione dopo la partita tra SPAL e Napoli
PECCATI DI GIOVENTU’: Arrivano, durante la partita contro la SPAL, le ingenuità dei più giovani in campo. Il passaggio scellerato di Meret a Fabian Ruiz rischia di fare malissimo, e il rigore concesso agli emiliani deriva da un tocco maldestro di Luperto su Floccari. Entrambi rispondono successivamente salvando il risultato, e riscattando ampiamente quelli che, in fin dei conti, sono solo peccati di gioventù.
RABBIOSO: A decidere il match la botta di Mario Rui, che dopo un grande scambio con Callejon infila Viviano di potenza e precisione. Dopo le invettive ricevute durante la stagione, la rabbia di Mario finisce tutta nel pallone che vale tre punti. Nonostante alcuni limiti tecnici, è certo che al portoghese non sia mai mancato il carattere, a differenza degli heaters da tastiera.
SOLISTA: Strana partita quella di Amin Younes, che gioca per gran parte della gara totalmente da solo. Ancelotti esalta le individualità, e il tedesco di numeri ne ha parecchi. Nonostante questo, la smania di farsi apprezzare in quel di Ferrara pregiudica una prestazione discreta, che sarebbe stata migliore se in un paio di occasioni avesse scaricato la sfera (o l’avesse messa dentro).
ALLAN FINE: Alla fine (o quasi) del campionato arriva la prima rete stagionale di Allan, che aveva segnato l’ultima volta proprio contro la Spal. La posizione più arretrata sotto la gestione Ancelotti di certo è un fattore da considerare in tal senso. A sentire le voci insistenti che giungono da Parigi, la marcatura di Ferrara potrebbe essere anche l’ultima in azzurro.
MURET: Tralasciando il passaggio ingenuo a Fabian Ruiz, Meret dimostra ancora un talento importante che andrà coltivato nei prossimi anni. Le parate su Floccari, Antenucci (al di là del fuorigioco poi sanzionato) e Jankovic non sono quelle di un portiere qualsiasi. Peccato per il rigore solo toccato su Petagna, ma la vittoria finale degli azzurri porta comunque la sua firma in calce.
LABORATORIO: Ancelotti cerca di finire la stagione come aveva cominciato: sperimentando. Il 4-3-2-1 di partenza e il 4-4-1-1 nella ripresa testimoniano ancora una volta come l’anno in stile “cantiere” del Napoli sia la base per costruire qualcosa di significativamente importante nella prossima annata. Sarebbe bello se uno degli ingredienti fosse anche il giovane Gaetano, debuttante in prima squadra a pochi minuti dalla fine.