Così Maurizio Sarri, intervistato da Sky Sport dopo la partita vinta al San Paolo contro il Pescara.
“Maradona? Non sono offeso, non si può invitare a Napoli, lui può e deve andare dove vuole. E’ stato l’emblema della città e immagino il delirio di impegni in cui si trova quando viene a Napoli. E’ il padrone assoluto e bisognerebbe dargli la cittadinanza e le chiavi dello stadio. Ha rappresentato e rappresenta una città e nonostante la bellezza di Napoli il monumento rappresentativo è Maradona. Se il mio Napoli assomiglia il suo? Eh, si, ma non c’è Maradona.
Complimenti al Pescara, hanno fatto tanta pressione. Sono quelle partite in cui gli avversari a un certo punto calano e concedono qualcosa, infatti è successo anche oggi. Siamo stati bravi a sbloccarla subito con una palla inattiva nel secondo tempo e poi abbiamo macinato bene, abbiamo creato tantissimo e mi spiace aver subito gol al 93′ in una partita in cui non abbiamo concesso praticamente niente. Però dopo le difficoltà preventivabili del primo tempo penso che abbiamo fatto una buona prestazione.
Se i risultati dipendono molto dalla società? Il Napoli in questo momento storico, economicamente, non può competere con le top d’Europa. L’unica strada percorribile è prendere giocatori giovani e sperare che diventino grandi giocatori. C’è troppa differenza con i top club europei, non si può andare al Barcellona e comprare Messi. Si devono comprare buoni giocatori e cercare di farli diventare dei campioni. Noi abbiamo qualche giocatore che può diventare un fuoriclasse. Un allenatore può far diventare un giocatore un buon giocatore, fuoriclasse dipende dalle mamme.
Zielinski e Hamsik sono giocatori che hanno qualità non comuni. Marek è un fuoriclasse, Zielinski può diventarlo. Grandi doti tecniche e fisiche, gli manca un pizzico di personalità e per quanto riguarda la fase offensiva sono i migliori interni del campionato, difensivamente invece devono migliorare. Se fossi Jorginho io sarei un po’ preoccupato a giocare in mezzo a loro, perchè hanno grande propensione offensiva e si trova a fare un gran lavoro in copertura.
La priorità di questo Napoli in questo momento per fare un salto in avanti, per mentalità, venendo da categorie più basse e avendo sempre dovuto inventarmi qualcosa, per me è soltanto il lavoro. Questa è una squadra, una delle poche se non l’unica a livello europeo, a gestione familiare e che non dipende da una multinazionale o da arabi o cinesi. Non penso che De Laurentiis possa fare più di quello che fa per competere con queste grandi realtà. Faccio fatica a dirti un ruolo, io voglio continuare a lavorae con questi ragazzi perchè ce ne sono di molto giovani che possono crescere ancora e parlo di Milik, Hysaj, Rog, Zielinski, Diawara e altri. E’ difficile anche trattenerli perchè come esplodono gli vengono fatte offerte difficili da rifiutare. Il mio desiderio è poter avere continuità con questo gruppo, avere questi giocatori ancora per tanti anni”.