Luca Marchetti, giornalista ed esperto di mercato di Sky Sport, è intervenuto ai microfoni di Radio Marte, durante la trasmissione Marte Sport Live.
“Il Napoli ieri ha cercato di non prendere gol, se ne fosse arrivato uno sarebbe stato meglio ma prendere gol in casa vuol dire mettere una ipoteca sul non passaggio del turno, quindi questo è importante. La settimana prossima potrebbero non cambiare troppo le cose ma diventa una gara secca ma in cui, con un pareggio con gol, passa il Napoli. Gattuso cambia il sistema di gioco e comunque le scelte restano su determinati calciatori. In un primo momento magari è per una questione di forma ma ora ci sono idee ormai formate che è difficile smuovere. Rrahmani? Evidentemente non convince ancora Gattuso.
Perché si riparte sempre dal basso? È uno stile che hanno in tanti, ma a volte si rischia troppo. Quando il pallone è alto non sei sicuro da prenderla tu ma a volte, con la costruzione dal basso, ci si accollano rischi troppo grandi. Hysaj? Può giocare a sinistra ma non centrale. Bakayoko non ha giocato bene, l’Atalanta aveva un’aggressione maggiore sulla seconda palla. Atalanta provinciale? Non sono d’accordo, non è vero che ci sono giocatori di medio livello con Ilicic a spiccare. Peraltro è proprio il collettivo la forza della Dea. Purtroppo per il Napoli non sempre quest’anno è stata la squadra di Gattuso.
La partita di ieri è un ridimensionamento? Non credo, non è che uno ha ambizioni diverse se in una gara tiene il risultato. Quello avverrebbe se il Napoli iniziasse a vendere e non comprare. Il gap attuale non è per via di un ridimensionamento. Gestione Milik e Llorente condivisa tra allenatore e società? Su Milik qualsiasi opinione di Gattuso non avrebbe avuto peso. Su Llorente si possono avere dubbi ma alla fine ha fatto solo pochissime apparizioni a fine anno, come se il tecnico avesse voluto dare un segnale. Ma se gli potesse fare più comodo gliel’avrebbe fatto capire anche di più”.