Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni ache a Sky Sport.
Queste le parole del patron azzurro: “Il nostro è un bilancio neutro, non abbiamo preso nessuno in entrata se non giocatori di prospettiva che arriveranno a luglio. Abbiamo preso Machach che giocava in Francia, un centrocampista che può dare una grande mano, ha forza e capacità.
Verdi? C’è stata una trattativa con lui, era un acquisto di prospettiva che poteva giocare a destra e a sinistra, anche come punta centrale. Era un investimento per il futuro, poi è sfumato per problemi personali. Prima ci ha detto si, poi ci ha detto no: ce n siamo fatti una ragione, pazienza. In un mercato di riparazione ci siamo chiesti: cosa dobbiamo riparare? Siamo primi in classifica e record di gol.
Politano? Aveva le stesse caratteristiche di Verdi, ho pensato che poteva essere un acquisto momentaneo. Siamo andati a vedere come si fa nel poker, abbiamo fatto un’offerta esagerata per quello che volevamo spendere. Era un acquisto psicologioco per dire che avevamo un giocatore in più. Ma in quel ruolo siamo più che coperti. Quando uno gioca con un mister bravissimo come Sarri, lui li fa giocare solo quando sono pronti. Lui non ha mai messo bocca nel mercato, siamo stati noi che l’abbiamo voluto coinvolgere. Gli ho detto “Maurizio è ora che tu prenda parte alle decisioni perché non vogliamo prendere qualcuno che poi non fai giocare”. Abbiamo fatto una cpsa più corretta. Se ho rimpianti? Assolutamente no.
Ghoulam e Milik? Loro possono essere considerati i veri acquisti. Arek ha segnato molto per quanto ha giocato. Lo aspettiamo in un contesto in cui non si è mai potuto ambientare. Sarà più complesso per lui, gli altri sono abituati a giocare senza di lui. Faouzi è un toro, è arrivato qualche giorno dopo Milik ma ha recuperato prima.
Benevento? Mai sottovalutare una squadra come loro. Fanno la Serie A e avranno un grande supporto dal pubblico. Dobbiamo essere guardigni. Io amo Sarri perché prepara ogni partita come una gara a sé. Quindi nella preparazione c’è una sofferenza che ti fa sempre andare allo scontro convinto che ce la potrai fare.
Scudetto? Non si deciderà nello scontro diretto con la Juventus. Deciderà la circostanza, dovremmo fare ogni partita come la partita della vita. Se uno diverte lo spettatore poi si diverte anche a giocare. Ecco perché i nostri giocatori sono felici di giocare. Finché ci sarà questa felicità avrano sempre una possibilità in più di vincere. Il modello di gioco di Sarri è unico, consierato tale in tutta Europa anche dagli altri allenatori che lo hanno amato ed esaltato”.