Serie A

Simeone: “Non ci faremo distrarre dal Napoli, voglio segnare da fuori-area”

Giovanni Simeone, attaccante della Fiorentina, ha rilasciato un’intervista a “La Gazzetta dello Sport”. Questi alcuni passaggi:

“Il mio rapporto con papà? Il cattivo di famiglia è un altro. E’ nonno Carlos. Lui vive a Buenos Aires, ma non si perde una gara della Fiorentina. Lui è meno diplomatico di mio papà. Una delle ultime volte mi ha detto con tono severo: ‘Mi spieghi come hai fatto a sbagliare quel gol?’. E io a balbettare scuse. Nonno è tremendo. E’ lui che ha inventato il Cholismo. “Capita di sbagliare qualche partita. Noi abbiamo perso contro il Sassuolo, il Milan contro il Benevento. Potremmo arrivare all’ultima gara di campionato con questa situazione. Potremmo battere il Milan a San Siro e magari conquistare un posto in Europa. Io ci credo, dobbiamo crederci.

Papà Diego? Dopo ogni partita mi chiama e va dritto al bersaglio senza tanti giri di parole. Non parla delle azioni di gioco, ma del mio atteggiamento. ‘Avevi un faccia che non mi piaceva’ è una delle sue frasi classiche quando le cose non vanno bene.

Il suggerimento di Batistuta? Di stare tranquillo. Mi ha detto che Firenze ama i giocatori che hanno la mia garra e che i gol vanno e vengono. Dopo le sue parole sono tornato a segnare. Quota 10 è una tappa. Ho ancora 4 gare per superare il mio record italiano in campionato che è di 12 centri. Ci proverò. La rete più bella? Contro la Roma. Il gol che sogno? Vorrei segnare con un tiro da fuori area. Col Torino ci sono andato vicino. Però sono e sarò sempre un bomber da area di rigore.

La partita col Napoli? Non dobbiamo farci distrarre dai sogni del Napoli. Anche noi abbiamo un sogno: un posto nelle coppe. Dovremo ripetere la gara dell’andata. Finì 0-0. Aspettare e ripartire.

Perchè io e Chiesa non ancora coppia d’attacco? E’ vero. Possiamo fare di più. Stiamo imparando a conoscerci. Nel prossimo ritiro estivo proveremo a diventare ancora più complici. Abbiamo visto la classifica delle coppie gol del campionato. Io e Fede non siamo lontanissimi dai primi posti. E non calciamo rigori.
Cosa mi ha insegnato mister Pioli? Sono rimasto colpito dal suo equilibrio. Sa tutto, vede tutto, capisce tutto. E ha una freddezza straordinaria nei momenti difficili. La tragedia di Astori? Ha creato un corpo unico tra città, dirigenti e squadra. Questo è il livello per tornare ad alti livelli. La base tecnica è già importante”.

 

 

Per leggere l’intera intervista vi rimandiamo all’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.

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