Giovanni Simeone, attaccante della Fiorentina, ha parlato in un’intervista uscita sulle pagine di La Repubblica. Eccone un estratto.
“La Fiorentina è una famiglia. Qui non c’è spazio per egoismi e prime donne. Quando perdi un amico ti trovi a condividere un dolore violento. Attraverso le lacrime siamo diventati uomini. Abbiamo una missione: dare tutto quello che abbiamo dentro. La fascia? Non ho mai temuto che la Lega ci vietasse di indossarla. Quella era l’eredità del capitano. Il nostro simbolo, e certi simboli non si toccano. Io e Chiesa? Condividiamo lo stesso destino: siamo figli di due giocatori. Il vero vantaggio è avere qualcuno a cui chiedere consigli, ma la cosa buffa è che mio padre mi è venuto a vedere la prima volta da professionista lo scorso 26 agosto, contro il Chievo.
Obiettivo? Essere più utile alla squadra, diventare il riferimento per far salire i centrocampisti. Il gol in Nazionale? Felicità pura. ma questa gioia è figlia di tutto il lavoro fatto qui a Firenze. Devo ringraziare Pioli, che spesso a fine allenamento mi spiega i movimenti, mi fa lavorare tantissimo sulla tecnica. La mia tripletta col Napoli? Non dimentichiamoci che facemmo una bella prestazione anche al San Paolo”.