Fernando Signorini, storico preparatore di Diego Maradona, è intervenuto a Radio Crc dove ha parlato proprio del Pibe de Oro.
Questo il suo intervento ad “Arena Maradona”, la trasmissione condotta da Diego jr.:
“Maradona da mito è diventato una leggenda. Si può tranquillamente dire che nel mondo è più conosciuto del Papa. Si parlerà di lui anche tra 500 anni. Non sono affatto stupito del fatto che Diego sia amato così tanto anche adesso e soprattutto da persone che non l’hanno mai visto giocare, Non potrebbe essere altrimenti.
Diego è stato un simbolo politico e sociale. Ha fatto vincere il Sud contro la potenza del Nord. Era un rivoluzionario. Diego giocava per la gente. Il suo unico scopo era regalare gioia a tutti i popoli del mondo. Visto che nel nostro pianeta non esiste solo il Cattolicesimo, si può tranquillamente dire che, nel modo, Diego è più conosciuto del Papa.
Ho sempre detto che con Diego sarei andato anche in capo al mondo ma che con Maradona non sarei andato nemmeno dal tabaccaio a comprare le sigarette. Questa frase la pronunciai il giorno dopo una cena organizzata alle porte di Napoli. Non mi ricordo bene se fosse a Torre del Greco o a Torre Annunziata. Nemmeno il tempo di arrivare, che la gente prese subito d’assalto Diego.
C’era chi voleva abbracciarlo, chi gli tirava i capelli. Giustamente Diego si arrabbiò e noi non avemmo più la voglia di assaggiare nemmeno un po’ di pasta. Per non parlare, poi, della strumentalizzazione della vittoria del Mondiale del 1986. Quando Diego tornò con la coppa dal Messico, gli stessi che gli giravano la faccia quando era soltanto un ragazzo di Villa Fiorito, lo vollero affacciato al balcone nella sede del Governo.
Essere Maradona era impossibile, il vero Diego era sempre a casa. Infatti si può dire che conosco Napoli meglio di lui. Oltre a via Scipione Capece e via Manzoni, Maradona non vide altro.”
Poi Diego jr. saluta l’amico del padre con un appello:
“Signorini è stato tra i pochi che hanno rispettato mio padre. Gli prometto che finché avrò vita, lotterò affinché abbia giustizia.”