La vittoria con il Cittadella per 1-0 punta definitivamente i riflettori sulla squadra di Castori, che riesce per la terza volta in campionato a non subire reti.
La squadra granata sta andando addirittura meglio di quella della celebre e storica promozione della stagione 1997-1998, quando Di Vaio e compagni, guidati da un giovanissimo Delio Rossi dominarono il campionato di serie B.
Ma è il futuro della società che preoccupa i tifosi granata. Tifosi che vivono fra il sogno di una promozione e l’incubo della impossibilità di partecipare alla Serie A dove gioca la Lazio, presieduta da Lotito e Mezzaroma, spesso contestato dalla tifoseria granata.
Salernitana prima e con più punti rispetto all’anno della promozione
Sono 23 i punti conquistati dai granata dopo dieci giornate di campionato cadetto e fin qui potrebbe sembrare tutto normale. Il dato invece sorprende gli appassionati di statistiche e soprattutto i tifosi della Salernitana, che sanno bene quando i propri colori erano così avanti in campionato cosa è successo.
Nella cavalcata trionfale che vide la Salernitana di Aliberti venire promossa in Serie A come prima in serie cadetta, alla decima giornata gli uomini di Delio Rossi erano a 20 punti, tre punti in meno della squadra attualmente allenata da Castori.
Le prospettive in casa granata e il nodo sulla multiproprietà
L’entusiasmo in casa Salernitana non è mai mancato. Nonostante le diverse difficoltà che hanno investito le svariate proprietà che si sono succedute alla presidenza del club negli ultimi anni.
Dalla stagione 2011-2012, il club campano può godere della solidità finanziaria che merita la piazza di Salerno; grazie all’intervento della coppia Lotito-Mezzaroma. Il presidente Lotito, che ha raggiunto risultati importanti già a Roma con la Lazio, squadra che viene inserita dalle scommesse sulla Champions fra le prime 18 squadre per la possibile vittoria a quota 101,00, ha portato la squadra campana dalla D alla B in meno di quattro anni.
Il sodalizio Mezzaroma-Lotito ha sicuramente ridato dignità e solidità ai colori granata. Oltre alla riacquisizione della denominazione storica di Unione Sportiva Salernitana 1919 e del logo con l’ippocampo. Ma la questione multiproprietà è qualcosa che prima o poi Lotito dovrà affrontare; questo perché al momento la squadra non può neanche sognare la promozione in massima serie, giacché un presidente non può avere due squadre nella stessa categoria.
Gli altri casi di multiproprietà in Italia: De Laurentiis e Pozzo
Neanche il primato di novembre e dicembre ha però placato gli animi dei tifosi della Salernitana. Difatti è da quando Lotito è diventato presidente che tutta la piazza di Salerno chiede chiarimenti alla società su ciò che sarà il futuro della squadra.
È il limbo in cui si trova il club granata che preoccupa la tifoseria di Salerno, nell’attesa di sapere quali sono le prospettive della propria squadra. Il tema delle multiproprietà è sicuramente uno degli argomenti che il mondo del calcio italiano dovrà affrontare nei prossimi anni.
Non soltanto Lotito con Lazio e Salernitana; anche il proprietario della Filmauro Aurelio De Laurentiis che è proprietario del Napoli e del Bari attende gli sviluppi della legge 16 bis del NOIF che disciplina attualmente il tema multiproprietà nel calcio italiano.
Altri casi celebri sono quello della famiglia Pozzo, che detiene l’Udinese in Serie A, il Granada in Spagna ed il Watford in Inghilterra. Il caso più eclatante è però quello dello sceicco Al Mansour, che ha un vero e proprio impero nel calcio. Ben nove squadre di calcio, fra cui ci sono il Manchester City in Inghilterra, il New York City FC e il Girona in Spagna.
La piazza di Salerno merita quanto meno di sognare; Lotito è chiamato a gran voce a dare risposte alla tifoseria che non può attendere più.
Il tifo a Salerno è qualcosa di importante, che appartiene alla cultura e alla tradizione della città; la tifoseria granata è a ragione riconosciuta come fra le tifoserie più calde e appassionate d’Italia.
Sono ancora vive e indelebili le immagini della prima trasferta in Serie A della squadra neopromossa all’Olimpico di Roma, dove i tifosi della Salernitana colorarono letteralmente di granata il settore ospiti che accolse ben 15 mila persone provenienti da Salerno per quella che era anche la sfida fra il maestro Zdenek Zeman e l’allievo Delio Rossi.