Un mercato quello di quest’anno bloccato, o comunque frenato, per le squadre di Serie A ed il motivo è l’indicatore di liquidità.
L’indicatore di liquidità in questione misura la capacità di una società di coprire o meno economicamente il costo di un’operazione; questo indicatore, introdotto dalla Federcalcio nel 2015, si misura con il rapporto tra Attività Correnti e Passività Correnti. Un indice che in questo periodo post-covid, con i mancati introiti, assume un ruolo ancora più importante.
Tutti i club italiani, soprattutto le big come Juventus, Inter e Napoli, devono fare i conti con questo indice, salito a 0,8 (la stagione scorsa era 0,7); il tutto è ribadito dal fatto che i club sottolineano come sia necessario cedere prima di poter acquistare. Da aggiungere che è anche più complicato per gli azionisti immettere risorse personali per coprire eventuali squilibri, dato che subito scatterebbero i controlli da parte della Co.Vi.So.C e della FIGC.
Nel saldo acquisti/cessioni bisogna anche considerare i costi contrattuali. Per questo tutti i club stanno aspettando prima di cedere per poi di acquistare.