Avevano rubato il pallone e lo avevano nascosto ma cerca, cerca, alla fine lo hanno restituito.
Insieme al pallone, era stata nascosta anche la dignità ma hanno trovato anche quella e se la sono ripresa, almeno in parte.
Il calcio beneficia della sentenza definitiva che smonta e cancella i verdetti precedenti, la parola torna al campo e allo sport. Dovrebbe essere sempre così ma, negli anni, ci siamo abituati a considerare normale il contrario. Il calcio è di chi lo ama ma anche chi lo ignora non può che essere soddisfatto di come si sia conclusa questa sgradevole vicenda.
In un momento come questo, ogni cittadino è costretto a sottostare a regole durissime (e a volte incomprensibili) che violano anche gli aspetti più intimi delle nostre vite. Sarebbe stato intollerabile e inaccettabile, certificare che esista un luogo esoterico nel quale le regole comuni non valgono e si fa sempre e solo come si vuole, in disprezzo delle leggi che valgono per i comuni mortali.
Una ventata di aria fresca ha spazzato via anche fiumi torbidi di parole abusate, per le quali qualcuno dovrebbe chiedere scusa.