L’attaccante polacco sta disputando un precampionato di altissimo livello.
Era arrivato a Napoli per raccogliere l’eredità, pesantissima, di Gonzalo Higuain: 32 i milioni investiti da Aurelio De Laurentiis per strapparlo all’Ajax (dopo i 47 gol complessivi realizzati con la maglia dei lancieri), una cifra da grande calciatore.
E le prime uscite con la maglia azzurra, dimostrano che Arkadiusz Milik un grande calciatore lo è davvero: doppietta all’esordio in Serie A al San Paolo, in uno splendido 4-2 al Milan, doppietta a Kiev contro la Dinamo nella prima partita dei gironi di Champions League (decisiva per ribaltare l’iniziale vantaggio ucraino), altri due gol contro il Bologna, che schiodano il risultato dall’1-1, e gol contro il Benfica, ancora in Champions. Nelle prime 9 partite giocate realizza complessivamente 7 reti, con una media di un gol ogni 84 minuti, visti gli appena 593 minuti giocati.
Poi però il destino decide di mettergli i bastoni fra le ruote, e l’8 ottobre, durante una sfida tra la Danimarca e la sua Polonia, Arkadiusz, detto Arek, si rompe il legamento crociato e il suo status da grande calciatore sembra andare in frantumi. Torna dopo quattro mesi ma nel frattempo Sarri aveva trovato in Mertens un attaccante di altissimo livello: Arkadiusz gioca solo pochi spezzoni di partita, trovando la via della rete solo al Mapei Stadium contro il Sassuolo, gol che, tra l’altro, salva il Napoli da una clamorosa sconfitta.
Ma adesso, le prime due settimane di ritiro a Dimaro, ci lasciano alcuni spunti molto interessanti. Milik sembra aver ritrovato la miglior condizione. In allenamento fa vedere grandi cose: ottimi movimenti, lotta, sacrificio e tanto impegno e determinazione. Si rende protagonista anche nelle prime tre amichevoli stagionali, segnando una tripletta alla Bassa Anaunia, una doppietta al Trento (con un gol in rovesciata) ed un’ altra doppietta nel 4-1 rifilato ieri sera al Carpi: il primo gol, una bordata di sinistro dal limite dell’area, è bellissimo e, soprattutto, risolve una partita che per il Napoli si stava rivelando più difficile del previsto, visto che fino all’81’, il risultato era fermo sull’1-1.
Un netto segnale da parte del polacco, che tramite le gesta sul campo sembra voler dire, a chiare lettere: “Voglio essere il titolare del Napoli”. Certo, Mertens ha disputato una stagione di altissimo livello ed è, tuttora, in grandissima condizione, ma un giocatore come Milik non può essere una semplice riserva, visto che farebbe comodo a qualsiasi squadra.
Arkadiusz non è il classico centravanti-boa, ma è un calciatore completo: non sarà scattante come il collega belga, ma ha grande fisicità, ottima tecnica, visione di gioco, mobilità, gran tiro dalla distanza. Fisicità che gli permette di essere pericolosissimo anche nel gioco aereo, e infatti tre dei suoi otto gol segnati nella scorsa stagione sono arrivati su colpo di testa; inoltre può essere una risorsa anche sui calci piazzati. Può giocare nel 4-3-3, con Mertens spostato a sinistra, o eventualmente con Insigne, oppure in un ipotetico 4-2-3-1 super offensivo, con tutti e tre i “piccoletti” alle sue spalle, fornendo a Sarri diverse varianti e soluzioni.
Voglia di rivalsa, eccellenti doti balistiche, carta d’identità (visto che ha solo 23 anni) sono tutti punti a favore di Milik, che possono renderlo nell’immediato il vero “nuovo acquisto” del Napoli attuale e, insieme a Insigne, il top player di quello che verrà…