Ecco quanto scrive Monica Scozzafava sul Corriere del Mezzogiorno sulla possibilità che Sarri si prenda un anno sabbatico dopo il triennio di Napoli.
“Maurizio Sarri era il primo dei candidati alla corte di Abramovich, radiomercato dava per fatto il trasferimento del comandante in Premier. Eppure lui, il diretto interessato, continuava a ripetere agli amici: resto fermo quest’anno. Aveva già rifiutato due offerte, forse anche tre. L’uomo in tuta non si era troppo soffermato sulla faraonica proposta dello Zenit, alla fine aveva solo accettato l’incontro. Otto milioni a stagione, lo Zenit gli aveva portato l’offerta fino a casa, quando ancora abitava nella villa di Varcaturo. Nel caso in cui la squadra si fosse qualificata per la Champions altri tre milioni e mezzo come bonus. Quella sera di fine stagione calcistica, i russi, arrivarono a Napoli (alloggiavano all’hotel Vesuvio) decisi a convincerlo, pronti anche a pagare al Napoli la clausola di otto milioni di euro. Tornarono a casa il giorno successivo con un nulla di fatto. A Sarri avevano portato anche un cadeau di prestigio: caviale sceltissimo.
Poi è stata la volta della Turchia, il Fenerbahce. Ma anche lì Sarri ha declinato con un secco no, grazie. In Premier sì, li ci sarebbe andato subito. Dopo la sfida tra Juventus e Napoli, Sarri era andato lui a destinazione, il Chelsea era (e chissà che non possa ancora esserlo) l’opportunità della vita. Ma già in quella occasione, l’allenatore toscano, intuì che non sarebbe stato tutto così semplice. Ed in effetti così è andata.
Nella girandola delle panchine c’è anche il Tottenham, che è di Pochettino peraltro fresco di rinnovo. Ma se il Real Madrid riuscisse a soffiarlo agli inglesi, Sarri avrebbe già pronte le valigie. Per ora il Comandante resta alla finestra, quella di San Benedetto. Che dà sul mare e riconcilia con il mondo che più gli piace. Senza pensare troppo al Napoli che lo ha sostituito con Ancelotti, convincendosi che stare fermo non sarebbe così male. Del resto, è lui che ha scelto così”.