Secondo quanto scrive il Mattino, scatta il primo arresto per uno degli ultrà napoletani coinvolti negli scontri di domenica tra tifosi del Napoli e della Roma.
Si tratta di Antonio Marigliano, di 35 anni di San Giovanni a Teduccio e aderente al gruppo «Brigata Carolina». Gli è stato notificato un arresto in flagranza per differita e nelle prossime ore sosterrà l’udienza di convalida davanti al giudice. Ma le ndagini sono in via di sviluppo. Dialoghi che ora sono al vaglio della Procura aretina. Chat e messaggi (scritti e vocali) in cui i tifosi minacciava- no di darsele di santa ragione. Scontri, quindi, non occasionali ma cercati, voluti, anche con ap- postamenti e vedette, da stabilire però se pianificati da tempo.
Centocinquanta persone già identificate grazie all’incrocio delle immagini registrate sull’au- tostrada trasformata in un’are- na. Di queste, almeno una ottan- tina sarebbero ultrà azzurri. Gra- zie al contributo della Polizia Scientifica è stato possibile incro- ciare i fotogrammi degli scontri con quelli registrati all’arrivo dei tifosi dell’una e dell’altra parte a Milano e a Genova. Molti di loro hanno la fedina penale tutt’altro che immacolata: tra i Mastiffs (azzurri), i Boys (giallo- rossi) o i Fedayn si annoverano pusher di quartiere, narcotraffi- canti internazionali e affiliati.
Tik Tok è seguito dall’emoti- con di una fiamma accesa. «Ho sentito dei ragazzi che sono parti- ti. Le ‘amo prese male, storica. Quando sono arrivati gli altri del- la Roma era già tardi», rivela l’au- dio di un tifoso romanista. «E che è succiess – dice fiero, in napoleta- no, un ragazzino – i romani sono venuti a combattere, all’inizio. Poi sono fuggiti». Si trova anche il racconto di un altro supporter az- zurro che. parlando in italiano, sembra non chiudere all’ipotesi di un appuntamento, o quantomeno di uno scontro cercato da entrambi i fronti: «Non avete idea. Avevamo avvistato i romani camminando, i poliziotti ci hanno bloccato in autogrill. I romani si fermano poco dopo e scendono tipo esercito, compattissimi. I napoletani poi li distruggono. Ci siamo sfilati la cintura e ci siamo detti: ‘Quello che succede succede’. Poi hanno cominciato a lanciare di tutto: petardi, bottiglie, estintori». Chissà che non si preparino nuovi scontri: ieri, da San Siro, gli ultras romanisti cantavano: «Tutta Napoli è distrutta, Vesuvio erutta». Anche questo video si trova su Tik Tok.