Mario Sconcerti analizza la situazione del campionato, dopo la fine di questa giornata; per lui il campionato non c’è più.
Nessuna mezza misura per Mario Sconcerti nel definire il campionato di Serie A, per lui già non c’è più. Lo ha ribadito con il suo solito pezzo sul Corriere della Sera; di seguito ecco un estratto dalla sua analisi:
“È un campionato dai numeri strani, le prime quattro non hanno grandi dati messe insieme, Napoli e Inter hanno meno punti di un anno fa, resistono quelle dal quinto al decimo posto, mentre le ultime tre hanno più punti delle ultime stagioni.
Stanno cioè mancando non le fasce medie ma quelle appena sotto, l’Udinese (meno 14), il Bologna (meno 9), il Cagliari (meno 3). È forse una vera trasformazione. Se si scende a due stagioni fa ci si accorge di un cambiamento importante: le squadre medio basse, cioè le avversarie delle migliori, quelle dall’undicesimo al diciassettesimo posto, hanno perso 35 punti, cinque a testa.
Non è la classe media che manca al campionato, è la periferia urbana, quell’inizio di proletariato che vive nella terza parte della classifica, quella che sopravvive ma non morde più.
La notizia eventuale di oggi non sta nei risultati ma nella facilità con cui sono stati ottenuti. La Juve ha ribadito che il campionato non c’è più, ha giocato a piacere contro un buon Sassuolo, senza Dybala e con il suo sostituto, Bernardeschi, che è stato tra i migliori in campo.”