Mario Sconcerti, noto giornalista, nel suo editoriale per il Corriere della Sera ha analizzato la vittoria del Napoli nello scontro diretto di ieri sera.
“È stata una partita esplosa alla fine per esclusivo merito del Napoli. Non c’è stato grande calcio ma non si deve nemmeno cercare adesso di spiegarlo a Sarri e a tutta Napoli. È un piccolo tutto che rovescia le idee, sicurezze lunghe stagioni intere. Non è vero che la Juve giocava bene. È vero che era più forte di quasi tutte. Ma non c’è un collegamento semplice fra le due cose. Perdere all’ultimo minuto sta diventando un’abitudine imbarazzante, ma bisogna chiedersi perché la Juve non abbia provato prima a vincere la partita, perché è stata così tanto nella sua metà campo facendo via via inorgoglire un avversario che non sembrava destinato a crederci. C’è stata troppa ricerca di convenienza in questa stagione della Juve, troppe idee allungate, tirate per i capelli, passate sempre per invenzioni. La coda accesa dal Napoli è stata legittimata da questo piccolo atteggiamento saprofita. Non si può affrontare l’ultima partita importante e lasciare tre quarti di terra all’avversario. Non rimetto in discussione nessuna delle doti di Allegri, mi permetto solo di ricordargli che il calcio non è tutto qui, non è solo essere più forti, solo astuzia, gruppo e conseguenze logiche. Capita di perdere all’ultimo minuto e d’improvviso ti accorgi che hai speculato troppo. Il Napoli ha fatto il suo, ha cercato di attaccare di prima, a volte c’è riuscito, volte no, ma da almeno un anno cerca l’oro dalla legna. Se alla fine lo trova se l’è meritato. L’errore a volte sta nell’aspettarsi troppo, nel pensare che la Juve resti qualcosa di estremamente diverso e il Napoli sia la sua contropartita di idee, la piccola religione della diversità che aiuta una finta uguaglianza. Forse è tutto più comune, quotidiano, pestato come uvaccia dalla fatica di una stagione. Il risultato comunque è esatto, c’è un gol di grandezza, di differenza. Il Napoli riesce a spingere il sasso lungo la montagna, ora si ricomincia”.