Mario Sconcerti scrive così sul momento del campionato nel suo consueto editoriale per Il Corriere della sera.
“I risultati vanno sempre rispettati, anche quando avvengono quasi per caso. In fondo il caso è un compagno di strada consueto, ha una sua logica recondita, fa sempre parte del cammino. Ma la Juve non meritava di battere la Lazio. È riuscita a girare il risultato perché ha tanta qualità, a volte anche estratta senza apparenza, ma per lunghi tratti di partita ha giocato male, senza schemi e senza individui, quasi a buttarsi via. Merito anche di un grande avversario che è riuscito a non farle passare per un tempo la metà campo, sempre in pressione e sempre di qualità. Ma la Juve è stata distratta, poco in partita, come un aggravarsi della piccola malattia che ne ha limitato il gioco a Gedda contro il Milan. Vederla vincere alla fine mi è sembrato troppo, anche se 9 o 11 punti di distacco dal Napoli significano a questo punto solo riferimenti aritmetici per i posteri”.