L’ex centravanti di Napoli, Atalanta e Bologna ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli.
“Le défaillance del Napoli dietro? poche e decisive? Se ci sono errori di singoli calciatori è un conto, e ci può stare, ma è l’organizzazione difensiva che va invece rivista e va lavorata in tal senso. Sarri però qualche giorno fa ha detto che dopo due anni ha confessato che deve guardare i particolari, però questo mi ha sconvolto, uno che vince la panchina d’oro non può dirlo dopo circa due campionati. Spero che riesca a metterci una pezza, riesca a capire. In questo precampionato ci sono tante risposte che servono all’allenatore per continuare a capire dove lavorare di più e fare delle scelte anche a livello di calciatori, comprendo che nel calcio di oggi non ci sono più rose da 15-16 elementi come ai miei tempi ed è un problema.
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Mertens-Milik? il problema è che un allenatore alla fine deve fare delle scelte, e con tutto il rispetto per Sarri io non lo vedo come un mister che sceglie l’uno o l’altro calciatore perchè in quella determinata gara può far più male. Ho l’idea, almeno da fuori, che li sceglie in base alla sua idea indipendentemente dall’avversario. Lo vedo come uno che voglia imporre la sua idea e il resto viene dopo. Se non si fosse fatto male Milik, Mertens non sarebbe mai stato dirottato al centro dell’attacco e limitato al dualismo con Insigne sulla fascia”.