L’allenatore del Napoli la pensa così:
“A me piacciono i giovani, poi ci sono contesti e contesti. A Empoli era facile perché i giovani potevano sbagliare uno, due volte in più c’era pazienza. Qui bisogna vedere perché c’è bisogno di fare chiarezza in base gli obiettivi di medio-lungo periodo”.
Nelle piccole realtà inserire i giovani è quasi un obbligo, avere pazienza lo stesso. In una squadra che vuole vincere, però, i ragazzi restano più tempo seduti in panchina che in campo durante le uscite ufficiali, perché chi fa giocare i giovani difficilmente vince. Il senso delle parole di Sarri impone quindi una riflessione: Grassi basta per potenziare il centrocampo?
Per il tecnico partenopeo è una questione di ambiente e progetto: ad Empoli c’era pazienza, perdere qualche partita ai tifosi non importa, perché l’obiettivo è salvarsi. In una piazza ormai matura come quella partenopea perdere troppo significa veder sfumare il sogno di poter riconquistare il tricolore. Ben vengano dunque i giovani, ma allora gli obiettivi del club devono ridimensionarsi.
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