Maurizio Sarri, allenatore della Juventus, ha parlato in conferenza stampa al termine della partita persa contro il Napoli al San Paolo.
“Squadra poco cattiva anche in fase di possesso. Abbiamo fatto una partita blanda dal punto di vista mentale, sotto ritmo, la fase difensiva era con noi sempre in ritardo, sempre a metà strada. Una partita di scarsa energia mentale e ti viene fuori una partita blanda in tutte e due le fasi. Sembrava bloccata sullo 0-0, per un’ora non c’è stato un tiro in porta. Abbiamo perso giustamente ma contro una squadra che ha fatto poco per vincerla, ci abbiamo messo del nostro.
Quando la situazione è quella come la nostra di stasera è difficile valutare un reparto o un singolo giocatore. Mentalmente non avevamo energie, di conseguenza c’era il rischio che la partita venisse fuori così anche con interpreti diversi. Abbiamo provato con Douglas Costa per gli esterni, ma era difficile cambiare la partita.
Veniamo da 5, 6 vittorie consecutive. Bisogna commentare con i giocatori questa partita, si sono resi perfettamente conto della situazione. Bisogna trovare grandi motivazioni, cosa non semplice per chi viene da sette, otto anni di vittorie e partite come queste ci possono aiutare a farlo. Sei costretto per forza a reagire, bisogna mantenere lo stesso livello per un lungo periodo. Non credo che noi siamo entrati in campo così per i pareggi degli altri perché altrimenti sarei ancora più preoccupato. La mente dell’uomo davanti a certe opportunità si deve incattivire. Questa è la cosa più preoccupante.
E’ difficile valutare strutturalmente una partita in cui il principale aspetto è mentale e nervoso. Avevamo trovato un palleggio veloce negli ultimi tempi, oggi invece siamo andati sotto ritmo.
Fischi? Erano tanti perché l’affetto era tanto. Sento il giusto giramento di *oglioni della sconfitta stasera.
Abbiamo giocato il doppio di palloni nell’area avversarie, ma non prendiamo rigori. Mi sa che ci toccherà tornare con la maglia a strisce, perché quest’anno l’abbiamo cambiata.
Il gioco che faccio alla Juve è diverso da quello che facevamo a Napoli, ma perché sono squadre diverse. Bisogna anche andare con i giocatori che hai a disposizione, se facessi lo stesso gioco andremmo tutti in difficoltà, io e loro.
Io sono responsabile di tutti gli aspetti di questa squadra. Si vince a livello italiano da diversi anni e questo a livello inconscio può aver immorbidito. E non è facile risolvere a volte certi meccanismi. Cerchiamo di tirare fuori motivazioni su motivazioni ma è un compito abbastanza complesso come è ovvio quando devi entrare nella testa di una persona. Figurarsi se sono 25 persone. Poi si mischiano anche gli obbiettivi collettivi con quelli individuali.
Giocatori mancavano anche a noi, non solo al Napoli. Non è un flop perché le classifiche non dicono tutto. Il Napoli è primo in baricentro, possesso palla, ha numeri di una squadra destinata a risalire molto velocemente. La sua classifica è falsa e le statistiche lo dimostrano.
Ho schierato tutti e tre Ronaldo, Higuain e Dybala perché erano in un momento positivo. Mi sembrava anche giusto provare questa soluzione, chiaramente oggi si poteva perché anche i centrocampisti sembravano poter sostenere i tre davanti. Però quando la partita la sbagli mentalmente, ripeto, non si può andare a cercare difetti nei reparti o nei singoli. Abbiamo sbagliato nell’approccio“.