Il tecnico è consapevole del fatto che è compito di chi svolge il suo mestiere valorizzare fino allo sfinimento la rosa che ha a disposizione, al netto di qualità e limiti dei singoli. Nel corso della conferenza stampa tenutasi quest’oggi alla vigilia della sfida di domani con l’Atalanta, Maurizio Sarri è stato chiamato a commentare le parole del Presidente De Laurentiis che, lunedì scorso, alla presentazione del suo nuovo film Natale col boss ha promesso ai tifosi di voler investire sul mercato.
“Non abbiamo ancora parlato di questo argomento. Ne ho parlato solo un pò con il direttore, come è giusto perchè la testa deve essere su questa partita. Io parto sempre dal presupposto che devo migliorare i calciatori che ho a disposizione e quindi non fa di me una allenatore bravo come altri a farsi comprare i calciatori. Se il presidente continua a pensarla come a giugno che questo è l’anno zero e poi a giugno prossimo tirare le somme per me va bene uguale”.
Così il tecnico, come sempre schietto e pragmatico, si è espresso sulla questione, quella del mercato, che molto probabilmente sarà decisiva per dire un pò a tutti questo Napoli dove potrà arrivare.
Sarri ha fatto chiaramente intendere che per lui, in questo momento, la rosa è competitiva per alti, ma non per altissimi livelli. Tradotto in soldoni, l’obiettivo più alla portata è quello di un piazzamento UEFA, quasi certo quello in Europa League, molto probabile quello valido per i preliminari di Champions. Difficile a questo punto alzar ancor di più l’asticella, premesso che nel calcio, ed ovviamente lo sa bene lo stesso ex allenatore empolese, i pronostici sono ribaltabili e non è detto che vince sempre chi spende di più o chi ha un valore superiore di rosa. Stando così le cose, Sarri sostiene che le favorite per il titolo – sulla carta – sono, per ovvi motivi, Inter e Juventus. La discriminante però che può iscrivere seriamente anche il Napoli alla lotta Scudetto è la prossima sessione di calciomercato.
Il Napoli, in parte, ad oggi, ha sorpreso tutti, in primis sicuramente lo stesso De Laurentiis. In pochi infatti, nemmeno gli incurabili ottimisti, il giorno in cui venne ingaggiato Sarri, avrebbero ipotizzato, a tre giornate dal giro di boa, una squadra – partita da zero in termini di mentalità, filosofia e sistema di gioco – piantata al secondo posto in classifica e che coraggiosamente e saggiamente mira anche al primo. Eppure è vero, questo Napoli oggi è lì e non certo per caso. Ora però serve il famoso ultimo passo perchè quel sogno, che Sarri ha definito la benzina per alimentare le ambizioni, responsabilizzi tutti nel prendere definitivamente coscienza del reale potenziale tecnico ed umano del gruppo.