Maurizio Sarri ha parlato in conferenza stampa alla viglia della gara col Besiktas.
Queste le sue parole: “Ieri c’erano ancora un paio di calciatori affaticati oggi valuteremo gli eventuali cambi di formazione. La mia dichiarazione sulla Juventus è stata sempre uguale da luglio ad oggi ma a qualcuno ha fatto comodo strumentalizzarla.
Manolo non si deve adattare a me ma alla squadra un modo di giocare che io non ho imposto ma solo accompagnato perché erano evidenti. Non c’è allenatore che voglia andare contro le caratteristiche dei propri calciatori ma non c’è neppure un allenatore che sacrifichi 7/8 calciatori per assecondarne uno, Manolo sta attraversando un periodo particolare ma saprà uscirne.
Ho piena fiducia nella squadra abbiamo un’idea di quello stiamo sbagliando, stiamo prendendo coscienza di tutto ma non è un dramma ho piena fiducia.
Se è più facile giocare in Europa è perché in Champions si trovano motivazioni eccezionale. In Italia ci giocano addosso da 11 mesi non basta giocare addosso ad una squadra per fermarla ma la differenza le fanno le motivazioni e su questo stiamo lavorando.
L’anno scorso avevo molte più preoccupazioni ora conosco il gruppo e sono molto più tranquillo e consapevole delle possibilità. La Champions toglie qualcosa a tutti Chi parla di moduli non sa di calcio, con tutto il rispetto, noi cambiamo a seconda delle situazioni anzi quest’anno lo stiamo facendo anche troppo in fase offensiva a rischio di perdere le certezze.
Noi dobbiamo giocare il nostro calcio con le giuste distanze con la capacità di difendere un avanti dobbiamo ritrovare il nostro modo di stare in campo. Mi aspetto dalla mia squadra entusiasmo e applicazione. Il Besiktas è forte ed ha la capacità di restare sempre dentro la partita. Con la Dinamo meritavano qualcosa in più solidi mentalmente e difficili da affrontare.
Se qualcuno, che non vede mai un allenamento, pensa di farmi dei consigli non lo ascolto e basta. Se Dybala dopo anni in Italia è Juventus e fa panchina è normale se qui Rog non va subito in campo è un dramma”.