Editoriale

Sarri-Napoli, ovvero quando i sogni non hanno scadenza

Sarri dovrebbe restare, d’obbligo il condizionale nelle faccende pallonare.

 

Un incontro a pranzo a casa del mister, un segnale importante: il Presidente e l’AD Chiavelli che vengono a Napoli e non è Sarri ad andare a Roma.

Nelle prossime ore si scioglieranno i voti e si arriverà alla conclusione della faccenda.

Se Sarri dovesse essere l’allenatore del Napoli, per la prossima stagione, ognuno avrà una propria verità da raccontare, anche in presenza di dichiarazioni ufficiali.

Sussurri, indiscrezioni da gole, più o meno profonde.

Tanti frammenti, probabilmente, tutti veri ma in mancanza di una solida ragione a noi piace pensare che stavolta il cuore abbia vinto sulla ragione.

Una storia diversa in un mondo schizofrenico e imprevedibile, dominato dal denaro e dalla sete di potere.

C’è chi ha solo lo scopo di vincere ad ogni costo e chi crede che i sogni non abbiano scadenza.

Un popolo intero ha implorato, invocato e, forse, pregato, affinché il “Comandante” più laico e anticlericale del panorama calcistico internazionale, restasse al suo posto e potrebbe essere stato accontentato.

A volte si vince anche senza portare trofei a casa e a Napoli è accaduto proprio questo.

Indipendentemente da come andrà a finire, da queste parti hanno vinto tutti.

Sarri, ha conquistato i tifosi azzurri educandoli alla bellezza, Napoli ha conquistato Sarri mostrandogli cos’è l’amore.

Amore e Bellezza, forse non sono ancora riuscite a salvare il mondo ma possono cambiare il calcio.

Bel calcio a tutti.

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