Non ha tenuto nessuna conferenza stampa durante il ritiro di Dimaro-Folgarida, ma il mister ha fatto comunque conoscere il suo pensiero.Nessuna conferenza stampa per Mister Sarri durante il ritiro del Napoli in Trentino. Ma il tecnico toscano del Napoli ha trasmesso il suo pensiero, in un’intervista esclusiva rilasciata ad Antonio Giordano del Corriere dello Sport.
Sarri si è detto pronto a parlare di tutto con il suo interlocutore, partendo dalle difficoltà di un ritiro dove i calciatori sono arrivati a scaglioni per gli impegni con le loro nazionali. Ovviamente l’argomento principale è il tormentone Higuain:
“Ne parlo ma non volentieri. La scelta è stata sua perchè quello che gli abbiamo offerto noi è in linea con ciò che gli è stato concesso altrove. Perdiamo un giocatore determinante, il centravanti più forte al mondo. Dal punto di vista personale resta l’amarezza perchè mi aspettavo che facesse almeno una telefonata, magari cinque minuti prima che facesse le visite mediche. Anche i ragazzi si aspettavano un saluto, ma il campo aiuta a dimenticare. Il vuoto si colma puntando sul collettivo, abbiamo perso un campione ma non la voglia di giocare come piace a noi”.
Per Sarri il mercato non è un’ossessione “Io sono l’allenatore del Napoli, e devo dar fiducia a Gabbiadini, che ha mezzi da sfruttare”.
Contento per come tanti tifosi del Napoli abbiano superato lo choc per la partenza di Higuain:
“Ho colto grande entusiasmo intorno a noi e simpatia, forte, ad esempio, per Gabbiadini. La gente ci sta aiutando e certo noi abbiamo fatto l’impossibile, perché nel nostro ritiro ci sono sempre state le porte aperte. E’ straordinario, ma anche faticoso, e non a caso alcuni club preferiscono fare sedute riservate o andare all’estero. Spero che questo venga apprezzato”.
Sarri ha invitato i calciatori a non piangersi addosso e di non fare di Higuain un alibi perchè il Napoli è forte, considerando anche quanto dimostrato senza di lui quando è stato squalificato per tre giornate.
Il tecnico toscano ha poi detto che gli sembra vero che giocherà in Champions League e ha previsto che quando sentirà la musichetta, probabilmente vacillerà per l’emozione. Sul campionato fa trapelare la preoccupazione legata ai cinque scudetti consecutivi vinti dalla Juventus che potrebbero rendere meno appetibile la Serie A, anche se “Chi sta alle spalle sa di non dover illudere, ma di credere in se stesso: perché anche i favoriti possono sbagliare”.
Sulla carta la favorita resta la Juventus anche se ci sono trentotto partite da giocare e Sarri assicura che “Ne avranno una difficilissima, quasi proibitiva, il 2 aprile allo stadio San Paolo”. Per Sarri sarebbe un errore grave considerare il Napoli la migliore delle seconde dietro la Juve, ma alla pari di Roma, Fiorentina, Inter e Milan.
La prossima stagione il Napoli partirà con il 4-3-3 anche se in qualche spezzone di partita è possibile vedere qualche cambiamento. Si ritiene orgoglioso di essere considerato nell’immaginario dei tifosi la garanzia della crescita del Napoli:
“La nostra struttura societaria è unica, perché il Napoli appartiene ad una famiglia e non è in mano a gruppi finanziari o a galassie straniere. Il nostro modo per essere competitivi, sempre, dovrà passare da prospettive diverse. Io avrò l’obbligo di far crescere i giocatori ed è una soluzione condivisibile”.
Non è invidioso della squadra che Allegri ha a disposizione “L’invidia è un sentimento poco nobile, non è in me e poi il bianco e il nero sono due colori che non mi si addicono” e Sarri si dice contento del percorso fatto con il Napoli perchè la sua è una condizione invidiabile “Faccio il lavoro che voglio e con la squadra per la quale ho sempre tifato”.
Alla domanda se firmerebbe per un secondo posto come la scorsa stagione, Sarri risponde così: “Non firmo un bel niente”.
La versione integrale dell’intervista di Mister Sarri è possibile leggerla sul Corriere dello Sport in edicola oggi.