Il tecnico si aspetta un finale di campionato “eccitante” per provare a togliersi ancora qualche sfizio. Maurizio Sarri e l’eccessivo (forse) ma legittimo pragmatismo: ho un futuro di nove partite. Ha risposto così a chi, alla vigilia di Napoli-Genoa e a nove tappe alla fine della corsa-Scudetto, gli ha chiesto del contratto con relativa opzione di prolungamento in azzurro. Niente distrazioni, si va avanti di partita in partita. Non è ancora questo il momento giusto per il rinnovo. La testa è dirottata altrove, è “distratta” dalla voglia di “farla grossa”. Squadra e mister sono sul pezzo, saranno la persecuzione della Juventus fino al 15 maggio. Il sogno continua allora. E guai a svegliarli. Le motivazioni, poi, aumentano di partita in partita: gli azzurri sono più che mai stimolati dal non poter già darla per vinta ai bianconeri.
Al momento c’è tanta soddisfazione da parte di tutti – dirigenza, squadra, tecnico e tifosi – per quanto fatto. Se è possibile, però, andare oltre le proprie ed anche altrui potenzialità è sicuramente meglio. A cosa questo sforzo porterà non lo sa nessuno. Certamente stuzzica la fantasia dei tifosi che fibrillano per il “coso”. E fa provare un brivido di passione all'”eccitato” Sarri: sono arrapato da queste nove finali – ammette, infervorato dal rush finale che lo attende.
Già perchè i giochi non sono ancora fatti. C’è ancora tutto il tempo per continuare a divertirsi, a godere.
Godere ovviamente anche dell’affetto dei tifosi, una di quelle componenti che hanno un’incidenza enorme al punto che – per Sarri – molti dei punti raccolti sono per merito loro.
E così l’affetto della gente, la disponibilità dimostrata dai calciatori a praticare il suo calcio e quella zebra da inseguire sono tutti validi recettori che alimentano l’estasi mistica di Maurizio Sarri. Un connubio affettivo pronto a raggiungere l’apice da qui ai prossimi due mesi.