Sarri sembra aver capito molto rapidamente quanto possono contare le sfide di Champions per tenere su il morale della truppa azzurra.
La Champions, la possibilità (Dinamo-Benfica permettendo) di mettere negli almanacchi un altro record, una qualificazione con tre giornate d’anticipo che darebbe al percorso europeo tutto un altro significato. Tutto questo è Napoli-Besiktas, Sarri lo sa, i giocatori lo sanno, tutti lo sappiamo, così come il mister azzurro sa benissimo che una vittoria contro i turchi domani sera spazzerebbe via con un colpo di spugna (magari non uno, ne serviranno comunque almeno un paio) critiche, paure, ansie montate nelle due sconfitte consecutive in campionato.
Una Champions per tutti, tutti per la Champions insomma, una squadra unita come moschettieri pronti a proteggere quanto di buono costruito in quest’anno e spiccioli, per non mandare all’aria la validità di un progetto solo per un paio di risultati negativi: “Ho piena fiducia nella squadra abbiamo un’idea di quello stiamo sbagliando, stiamo prendendo coscienza di tutto ma non è un dramma”.
Non è un dramma, di errori se ne fanno, l’importante è ripartire subito. E l’Europa aiuta: “Se è più facile giocare in Europa è perché in Champions si trovano motivazioni eccezionali. In Italia ci giocano addosso da 11 mesi. L’anno scorso avevo molte più preoccupazioni ora conosco il gruppo e sono molto più tranquillo e consapevole delle possibilità”.
Una Champions per ripartire, insomma, ma attenzione: “La Champions toglie qualcosa a tutti. Noi dobbiamo giocare il nostro calcio con le giuste distanze. Mi aspetto dalla mia squadra entusiasmo e applicazione. Il Besiktas è forte ed ha la capacità di restare sempre dentro la partita. Con la Dinamo meritavano qualcosa in più, sono solidi mentalmente e difficili da affrontare”.