Sarri è arrivato in punta di piedi, guardato un po’ da lontano anche dai calciatori.
Questo allenatore, arrivato da Empoli si è ritrovato, due anni fa, ad allenare una grande squadra orfana di Benitez e con campioni dal calibro di Higuain, Callejon, Mertens, Insigne.
A Dimaro allenamenti meticolosi, colloqui individuali hanno fatto innamorare tutti gli azzurri e Sarri ha conquistato la loro fiducia col lavoro. Il tecnico ha rispolverato tutti, ha fatto si che tutti credessero nelle loro capacità perché queste non sono mai mancate, bisognava solo tirarle fuori.
Nessun azzurro si è mai lamentato del duro lavoro che ogni giorno viene svolto in allenamento, anzi si divertono. Il calcio alla fine è passione, è divertimento e i giocatori vogliono scendere in campo non con l’ansia di dover dimostrare a tutti i costi qualcosa. Sarri in questo è un maestro, lavora con i giocatori soprattutto con la testa perché se quella sta bene allora tutto gira per il verso giusto.
Il duro lavoro di Sarri agli azzurri non fa paura e spesso sottolineano di come sia meticoloso il tecnico, e lo ha fatto anche Insigne durante la conferenza stampa: “Anche con Sarri mi trovo molto bene, lui cura tutto con gran precisione: è un martello. Spero rimanga a lungo e sono fiero di lavorare con lui, è un grande professionista”.