Editoriale

Sarri, l’amore, i dubbi, la grande paura e le incertezze

Ti lascio perché ti amo troppo!
Sembrerebbe la sintesi delle tante parole dette da Sarri in questi mesi.

I tifosi del Napoli hanno mostrato in tutti i modi il proprio amore al mister e lui ha ricambiato con le parole e i gesti ma ora bisogna passare ai fatti.
Perché chi ama non rinuncia all’oggetto del proprio amore.

Oggi Sarri ha alcuni dubbi, qualche perplessità e tanta paura.

La paura gli deriva dal fatto di essere arrivato tardi alla ribalta e teme che potrebbe bastare una stagione sbagliata per tornare nel dimenticatoio.

Comprensibile, il calcio è un tritacarne che ti porta sugli altari e ti butta nella polvere senza troppi scrupoli.

I dubbi sono legati alla possibilità di poter ripetere un’ annata importante come questa appena finita.

Lo ha detto chiaramente:
“Gruppo difficile da confermare in pieno, tanti calciatori nel mirino di top club, clausole basse per alcuni”

In sostanza dimostra di non essere certo della qualità dell’organico che gli verrebbe affidato.

Le perplessità sono legate al club che ad oggi è disposto a pagare clausola e ingaggio: Lo Zenit.

Finire nel campionato russo ad allenare una squadra che non parteciperà neppure alla Champions non è un’ipotesi troppo convincente.

Il sogno si chiama Chelsea ma non ci sono i tempi tecnici e, forse, la volontà da parte degli inglesi di fare un’operazione finanziaria che al lordo costerebbe circa 60 milioni di euro, tra liquidazione di Conte, clausola e ingaggio.

Il tempo passa e non è eterno come Sarri ha ricordato spesso.

Ora è il tempo della decisione, del coraggio e magari anche un po’ dell’incoscienza, le garanzie assolute non si trovano da nessuna parte.

I proverbi antichi posso essere fonte di ispirazione:

Spesso si chiude una porta per spalancarsi un portone ma a volte non conviene lasciare la via vecchia per la nuova.
Bel calcio a tutti.

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