Passato sottotraccia, il mister al “San Paolo” ha messo a segno un filotto che non si concretizzava da anni.
Due giorni fa Carlo Ancelotti è stato pizzicato in visita agli scavi di Pompei ed una foto ha fatto il giro del web, quella davanti al solido anfiteatro pompeiano che dopo millenni è ancora in piedi. Invece l’anfiteatro “moderno” del Napoli, il sempre più vetusto stadio “San Paolo“, cade letteralmente a pezzi fra mille polemiche ma Carlo Ancelotti ha iniziato a fortificarlo e ristrutturarlo almeno dal punto di vista dei risultati.
Passato sottotraccia, il mister a Fuorigrotta con il suo nuovo Napoli ha messo a segno un filotto che non si concretizzava da anni: quattro vittorie (Milan, Fiorentina, Parma, Sassuolo) nelle prime quattro gare di campionato, cinque se aggiungiamo la splendida e storica vittoria sui vice-campioni d’Europa del Liverpool.
Numeri che non si concretizzavano da tanti anni al San Paolo, non ottenuti nemmeno dal tanto decantato Sarri o dall’ultimo vincente mister azzurro Benitez: nessuno dei due era mai partito così bene in campionato al San Paolo.
Per ritrovare un filotto iniziale così vincente bisogna tornare al 2012, quando Walter Mazzarri con l’aiuto di un certo Edinson Cavani riuscì a vincere le prime cinque gare casalinghe in Serie A, prima di vedersi fermare la striscia da 3 punti con un pareggio contro il Torino per uno scellerato retropassaggio di Aronica all’ultimo minuto di gioco.
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